Merito, competizione e classifiche sono compatibili con la scuola? Per l’Unione degli Studenti decisamente no.
L’organizzazione studentesca propone una campagna di “valutazione alternativa”. E contemporaneamente annuncia: a maggio boicotteremo le prove Invalsi.
“Con la riforma della “Buona Scuola” – ha fatto sapere il 6 febbraio l’Uds – il Sistema Nazionale di Valutazione diventa lo strumento per esaltare il merito, la competizione e le classifiche”. Perché “tramite i Comitati di valutazione, i Rapporti di autovalutazione interni alle scuole e la logica premiale, si vuole trasformare il sistema formativo in un canale di selezione della società”.
Premesso questo, l’Unione degli Studenti dà il via alla campagna per una nuova valutazione, “contro il modello imposto dal Governo Renzi”.
I motivi dell’iniziativa sono spiegati da Francesca Picci responsabile nazionale per la didattica e la valutazione dell’esecutivo nazionale dell’ Unione degli studenti. “La meritocrazia è il cardine di una riforma che non punta alla valorizzazione delle competenze, quanto a creare scuole di eccellenza e scuole di serie B tutte sottoposte alla selezione tramite il modello INVALSI che, non più relegato ai test di Maggio, diventa il centro della valutazione”.
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Dice ancora Picci: “dall’inizio della scuola ad oggi, il dibattito su questo tema ha sempre dato per scontata la presunta necessità di una maggiore competizione e della valorizzazione del merito individuale. Ma perchè la scuola deve smettere di offrire possibilità e deve diventare un luogo di competizione? Può esserci un modello alternativo? Per rispondere a queste domande, la campagna “Nessuno ci può giudicare” vuole dare centralità alla valutazione come parte del processo di apprendimento e non come mero “giudizio” asettico”.
L’Uds ha programmato che in occasione “della chiusura dei quadrimestri, saranno affisse delle pagelle di autovalutazione, in cui si dimostrerà come un’altra valutazione sia possibile, attraverso la descrizione “narrativa” di quanto appreso nelle ore di lezione”.
In tal modo, l’associazione studentesca, intende dimostrare che è possibile realmente “costruire una scuola in cui didattica e valutazione siano discusse collegialmente, e non in cui si è chiamati ad emettere una “sentenza” nei comitati di valutazione”.
“Questo percorso – conclude Danilo Lampis, coordinatore nazionale Unione degli studenti – ci porterà, a Maggio, al boicottaggio delle prove INVALSI, perchè gli studenti devono essere parte integrante nelle nostre scuole, non solo numeri su un registro!”.
Insomma, quest’anno, a maggio, quano verranno somministrati i test Invalsi nelle corsi scolastici dove sono previsti, sembra proprio che i Cobas non saranno da soli a portare avanti la loro battaglia contro l’imposizione del cosiddetto “merito” studentesco. Che, con la Buona Scuola, è diventato anche professionale.
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Il manifesto Uds “Nessuno ci può giudicare!”
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