A un mese dall’avvio delle lezioni, giungono notizie di scuole prive del docente coordinatore di classe: il compito aggiuntivo così va in carico all’intero consiglio di classe.
Questo accade perché, malgrado le insistenze dello staff del dirigente scolastico, in diversi casi il docente Coordinatore annuale non arriverà mai. Il ruolo di coordinatore, del resto, è sì configurato nel Pof, ma rimane in carico al dirigente scolastico. Il quale, quasi sempre, delega questa competenza, per l’intero anno, ad uno dei docenti del consiglio di classe.
Qualora ciò non fosse possibile – perché tutti componenti si rifiutano di svolgere il compito, anche se a fine anno percepiscono una quota forfettaria estrapolata dal Fis e stabilita in sede di contrattazione con le Rsu d’Istituto – il preside non ha molte possibilità da attuare. Una delle più utilizzate è quella di nominare, a turno, tutti i componenti del consiglio di classe. Ad ottobre la classe sarà coordinata dal professor Abate di Scienze, a novembre dal collega Bentivoglio di Fisica, a dicembre dal professor Castellazzi di Matematica. E così via.
Costoro, quindi, per un mese avranno l’onere di conteggiare le assenze, fronteggiare i casi di alunni con problemi vari, contattare le famiglie, relazionare il tutto al dirigente, sostituirlo qualora fosse assente nei consigli e via dicendo. Terminato il mese di incarico, gli impegni verranno delegati al collega di turno.
Francamente, si tratta di una soluzione molto discutibile. E probabilmente poco efficace. Da un punto di vista dell’efficacia sull’organizzazione scolastica e sulla didattica, si pongono diversi interrogativi: studenti e famiglie, infatti, si ritroverebbero ad interloquire, nel corso dell’anno, con figure continuamente diverse. Che potrebbero non avere sempre cognizione completa delle situazioni che si vengono a creare. Con modi di affrontare i problemi che, paradossalmente, potrebbero addirittura andare in contraddizione con quelli assunti dai colleghi nei mesi passati.
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Poi ci sarebbero da porre dei quesiti di carattere prettamente sindacale: ad iniziare dal fatto se il compenso potrà essere “spezzettato” in una decina di parti. Inoltre, in caso di disservizi, per il dirigente non sarà sempre semplice risalire al docente che non ha condotto con efficacia i compiti assegnati. Il problema è che il servizio va coperto. Quindi, il consiglio di classe farebbe bene ad evitare di mettere nelle condizioni il dirigente scolastico di arrivare ad una soluzione così farraginosa, quale è quella del coordinamento “a turno”.
Dopo aver ricordato che i compiti di coordinamento non sono gli stessi in ogni istituto scolastico, ma vengono stabiliti dal collegio dei docenti ed esplicitati nel Pof, riportiamo, qui di seguito, un esempio delle vari mansioni che possono essere assegnate ad un docente coordinatore di classe (tali mansioni vanno esplicitate dal dirigente attraverso la nomina):
– presiedere le riunioni su delega del dirigente scolastico;
– coinvolgere e responsabilizzare l’intero consiglio sotto il profilo sia amministrativo che didattico;
– predisporre i materiali da utilizzare o discutere durante gli incontri, in particolare raccogliere documenti, relazioni e giudizi sull’andamento disciplinare e sul profitto degli alunni in preparazione degli scrutini, sulle valutazioni periodiche e finali;
– curare la raccolta ordinata della documentazione di classe.
Seguire i casi di scarso profitto ed irregolare comportamento degli studenti:
– curare l’informazione dei componenti del C.d.C in merito a notizie anche riservate sugli alunni;
– tenere i rapporti con i servizi del territorio per interventi rivolti ad allievi in difficoltà;
– seguire l’andamento della frequenza scolastica degli alunni con particolare attenzione ai ritardi nelle entrate, alle anticipazioni delle uscite e alla tempestiva giustificazione delle assenze;
– favorire le buone relazioni tra studenti.
Coordinare gli interventi volti a:
– far osservare il regolamento di Istituto e avviare/seguire i procedimenti disciplinari;
– migliorare l’organizzazione del lavoro degli studenti a casa.
Costituire punto di riferimento per i docenti e gli alunni della classe per:
– coordinare ed organizzare attività didattiche che richiedano compresenza di docenti e/o adattamenti temporanei dell’orario (es. simulazione prove d’esame, verifiche di U.D. pluridisciplinari):
– dirimere eventuali situazioni di tensione tra studenti e docenti:
– favorire la coerenza educativa degli interventi dei docenti di classe.
Operare in costante rapporto con le famiglie:
– coordinare la predisposizione di comunicazioni alle famiglie controllandone la completezza e correttezza;
– coordinare le convocazioni dei genitori singolarmente o in assemblea;
– garantire la tempestiva informazione dei genitori riguardo il comportamento e il profitto degli allievi;
– favorire ed incentivare la partecipazione e il coinvolgimento dei rappresentanti dei genitori e degli allievi.
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