Anche l’istruzione della città simbolo degli Stati Uniti, della meta per eccellenza d’oltre Oceano, sembra vivere un periodo a dir poco critico: secondo i dati dei funzionari dello stato di New York, solo il 23 per cento degli studenti che hanno finito il liceo nel 2009 erano pronti per l’Università. E più in generale, meno di un quarto dei diplomati newyorkesi è stato considerato adeguatamente preparato per il college e tanto meno per un carriera nel mondo del lavoro. Si tratterebbe di cifre molto più basse del tanto sbandierato 64 per cento di laureati che il sindaco Michael Bloomberg ha più volte evidenziato come prova che le sue politiche educative funzionano.
Ma New York non detiene il record negativo, c’è chi ha ancora degli studenti meno preparati: nei distretti di Buffalo, Rochester, Siracuse e Yonkers, meno del 17 per cento degli studenti è rientrato in un livello sufficiente di preparazione e addirittura solo il 5 per cento a Rochester.
Con i presidente Obama che ricorda ogni giorno agli studenti universitari l’importanza della scuola, e degli investimenti nella ricerca, il dato newyorkese appare quasi una sorta di bocciatura della politica ambiziosa del primo presidente afro-americano degli Stati Uniti. Il 7 febbraio il Board of Regents, che definisce le politiche di istruzione dello Stato, si è riunito per iniziare a discutere su cosa fare con questi dati. È probabile che già entro marzo ci sarà qualche cambiamento all’interno delle scuole di New York. Per il futuro, invece, si pensa già ad una radicale riforma.
Ma New York non detiene il record negativo, c’è chi ha ancora degli studenti meno preparati: nei distretti di Buffalo, Rochester, Siracuse e Yonkers, meno del 17 per cento degli studenti è rientrato in un livello sufficiente di preparazione e addirittura solo il 5 per cento a Rochester.
Con i presidente Obama che ricorda ogni giorno agli studenti universitari l’importanza della scuola, e degli investimenti nella ricerca, il dato newyorkese appare quasi una sorta di bocciatura della politica ambiziosa del primo presidente afro-americano degli Stati Uniti. Il 7 febbraio il Board of Regents, che definisce le politiche di istruzione dello Stato, si è riunito per iniziare a discutere su cosa fare con questi dati. È probabile che già entro marzo ci sarà qualche cambiamento all’interno delle scuole di New York. Per il futuro, invece, si pensa già ad una radicale riforma.