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New York, la mensa scolastica non è granché: l’alunno lo filma di nascosto e scoppia lo scandalo

Il titolo è "Yuck: A 4th Grader’s Short Documentary About School Lunch": si tratta di un documentario, realizzato da uno studente di quarta elementare. Fin qui nulla di strano per un “nativo digitale”. Lo diventa quando si scopre che le riprese sono state fatte in incognito mentre mangiava nella mensa scolastica della scuola pubblica di New York da lui frequentata. Ne è scaturito un film di 20 minuti, che mette a confronto i pasti effettivamente serviti a scuola con i menù pubblicati on line per conoscenza delle famiglie. Il filmato è presto stato ripreso dai tutti i media statunitensi, semplicemente perché ha rivelato che il pranzo che veniva annunciato dalla scuola, ricco di vegetali e talvolta anche studiato da uno chef, spesso non corrispondeva alla realtà. E nell’America dello scandalo facile, anche questa storia è diventata presto uno scoop.
Grazie all’undicenne, infatti, "i cannelloni al pomodoro, basilico e formaggio con spinaci arrostiti, aglio e erbette", si è scoperto che venivano dati agli alunni un toast al formaggio avvolto in una confezione di plastica. E che dire dell’“insalata tricolore con broccoli, cavolfiori e peperoni rossi"? Nulla, visto che nella realtà è stata trasformata in “un ciuffo di lattuga tagliuzzata”. "E’di tre colori", ha scherzato Zachary Maxwell, "verde, verde chiaro e marrone".
Secondo i calcoli del piccolo “regista”, solo il 16 per cento delle volte i menù pubblicati sul sito del dipartimento scolastico del comune corrispondono alla realtà, e il 28 per cento dei pranzi serviti è a base di pizza o crocchette di formaggio.
A far pubblicare il filmato sulla scena americana dei documentari indipendenti è stato il padre dell’alunno, un avvocato di Manhattan con la passione per i video. Dopo che un sorvegliante aveva sorpreso l’audace figlio e a fare le riprese, il giovane era stato spedito dalla maestra. E costretto a cancellare le riprese appena fatte. Ma nessuno poteva sapere che a casa aveva già un archivio di sei mesi di filmati. Quelli che presto sono diventati, grazie al padre, di pubblico dominio.
Il documentario, che il mese prossimo verrà presentato al Manhattan Film Festival, ha scosso il dipartimento dell’Educazione americano, considerando che una delle priorità nell’agenda della first lady Michelle Obama è proprio la sensibilizzazione dei bambini rispetto all’alimentazione. "Non sarebbe la prima volta che un ragazzino cerca di trovare il modo di non mangiare vegetali", ha detto al New York Times la portavoce del dipartimento Marge Feinberg, sostenendo che se sul vassoio di Zachary Maxwell non comparivano vegetali è solo perchè lui non li ha voluti. Ma il “regista” risponde. "Ho preso tutto quello che era disponibile". Solo un problema di ripresa troppo stretta?
Alessandro Giuliani

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