Strano annuncio, quello fatto ieri dal Ministro Stefania Giannini a proposito della card per gli insegnanti.
Il Ministro, proprio alla scadenza dei termini previsti dalla legge 107 per l’emanazione dell’apposito decreto, ha detto che la carta, finalizzata a mettere a disposizione dei docenti 500 euro per attività connesse con i processi di formazione e aggiornamento professionale, entrerà in funzione nel 2016.
Per il 2015, invece, il “bonus” verrà accreditato direttamente sullo stipendio, probabilmente già a partire dal mese di ottobre.
Due i problemi che a questo punto si pongono.
Intanto 500 euro in busta paga, seppure una tantum, sono certamente buona cosa, soprattutto di questi tempi, ma è del tutto evidente che non c’è nessuna garanzia che diano un concreto contributo al miglioramento delle competenze professionali dei docenti.
In secondo luogo bisognerà capire se il MEF sarà d’accordo ad “aggiungere” la somma allo stipendio senza considerarla una forma di compenso accessorio da assoggettarsi alla tassazione ordinaria che, se venisse applicata, ridurrebbe il “bonus” di un buon 40%.
Non va sottovalutato poi l’effetto psicologico che l’operazione potrebbe avere: 500 euro in busta paga hanno un significato diverso da una card prepagata e potrebbero servire anche a depotenziare in qualche misura le eventuali forme di protesta che i sindacati hanno in preparazione. Ma forse siamo noi ad essere troppo maliziosi.