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Niente cellulari in classe, passo indietro per la trasformazione digitale della scuola

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato una circolare che vieta l’uso dei cellulari nelle scuole, anche per scopi didattici, a partire dal prossimo anno scolastico.

Durante il convegno “La scuola artificiale- Età evolutiva ed evoluzione tecnologica”, svoltosi a Roma presso il Palazzo San Macuto, lo scorso 10 luglio, il Ministro ha anticipato il nuovo provvedimento che vieta dal prossimo anno scolastico qualsiasi utilizzo del cellulare in classe.

Stop ai cellulari in classe fino alle medie

Stop quindi agli smartphone in classe anche per fini didattici e ritorno ai vecchi sistemi cartacei come il diario per segnare i compiti.

Divieto delle nuove tecnologie in aula, delle nuove tecnologie sempre e comunque.

È doveroso in questi casi aspettare ed analizzare i dettagli della nuova circolare, in questo momento di certo gli unici storcere il naso saranno sicuramente gli studenti mentre i docenti come anticipato dalla TDS hanno sicuramente colto al meglio la nuova direttiva.

Che impatti avrà sulla didattica questa scelta?

Gli eventuali impatti sulla didattica

Da una prima analisi l’impatto maggiore lo avranno i compiti a casa, ormai da diversi anni inseriti di diritto nel registro di classe: i ragazzi dovranno tornare ad essere attenti e segnarli sul vecchio caro diario personale. Da una parte si torna a chiedere ai ragazzi massima attenzione e concentrazione a scuola e questo è sicuramente un aspetto positivo, dall’altra è un ritorno al passato, dopo anni di percorso tortuoso che stava portando il digitale a scuola non in sostituzione ma come supporto complementare alla didattica questo è un triplo salto all’indietro.

Alla faccia dell’accelerazione al digitale costretta e forzata dal lockdown del Covid 19.

Altro aspetto da analizzare è l’aspetto meramente didattico. Quanto e come veniva utilizzato il cellulare in classe come supporto alla normale lezione in aula?

Secondo il Ministro l’utilizzo dello smartphone non serve per “fare una buona didattica” almeno fino alle scuole medie. Per questo motivo il responsabile del MIUR spinge per un ritorno a carta e penna auspicando un ritorno a questa sana abitudine. Una battaglia questa di Valditara cominciata già nel Dicembre del 2022, quando firmò una circolare per impedirne l’uso in classe, basandosi su una indagine conoscitiva del Senato che aveva evidenziato gli usi dannosi che l’uso senza criterio dei cellulari può avere sulla concentrazione, la memoria e lo spirito critico degli studenti. Non possiamo non essere d’accordo sulla necessità di non perdere la capacità di scrivere a mano, ma anche qui è importante che vengano introdotte diverse iniziative non è certamente sufficiente mettere su una scatola il cellulare in classe quando poi per il resto della giornata lo stesso è parte integrante del bambino.

Il divieto, un passo indietro nel percorso della digitalizzazione della scuola

Di studi e di esperti che parlano di effetti negativi degli smartphone sui ragazzi ce ne sono tanti e nessuno pensa di metterli in dubbio, quello su cui nasce qualche sospetto è il voler generalizzarne gli effetti. Non a caso si evidenzia il più delle volte l’uso senza criterio costruttivo e positivo.

E’ proprio questo il punto su cui ci sentiamo di dire si sarebbe dovuto lavorare, arrivare ad un punto di crescita collettivo dell’utilizzo dei cellulare in classe per farlo diventare uno strumento da usare sicuramente con cautela e con parsimonia ma utile come elemento complementare e rafforzativo della didattica tradizionale.

Questa decisione va in contrasto, non a caso, con quanto previsto dal PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), in vigore dal 2015 che tramite una serie di azioni (35 per la precisione) aveva come obiettivo l’inserimento graduale ma massiccio della digitalizzazione nelle scuole.

A livello UE si è spinto molto per far crescere la cultura “digitale “per studenti e docenti come indicato anche nel DigCompEdu, documento che guida il progressivo cambiamento dell’agire quotidiano di docenti, studenti e genitori nell’era del digitale.

Ben venga quindi un focus sull’utilizzo scriteriato ed eccessivo del cellulare, aspetto da tenere conto sempre non solo a scuola ma anche a casa, ma questo non deve significare fare decisivi passi indietro verso un innalzamento culturale e di approccio al digitale che invece porta benefici nel quotidiano e nella scuola.

I divieti sono di per sé sempre una sconfitta.

Dino Galuppi

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