Antonella Mongiardo, dirigente dell’Istituto comprensivo Manzoni-Augruso di Lamezia Terme, non ha dubbi: le vacanze (e non solo quelle natalizie) sono un diritto degli alunni e delle loro famiglie e non possono trasformarsi in un periodo di studio “matto e disperato”. Al massimo si può pensare ad un ripasso di ciò che è stato già studiato e acquisito; e la dirigente ne è talmente convinta che ha anche inviato a tutti i docenti una apposita circolare.
Basta con i compiti a casa, scrive la preside che aggiunge anche: “Porre un freno a questa pratica, in linea generale, si rende necessario in ottemperanza all’art.31 della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che sancisce, per ogni bambino/a e ragazzo/a, ‘il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…’”
E così, la dirigente scolastica fa anche un elenco dettagliato di una serie di raccomandazioni (che lei stessa, nella circolare, definisce però “non vincolanti“.
Si inizia con il ricordare che “non si assegnano compiti nel fine settimana e durante i periodi di vacanza o sospensione delle lezioni – agli studenti deve essere permesso di ricrearsi (garantito il “diritto al riposo e al gioco”), e alle famiglie di ritrovarsi, senza l’assillo dei compiti” e soprattutto che “non si assegnano argomenti da studiare a casa che non siano stati spiegati in classe dall’insegnante, il quale, entro certi limiti, sarà disponibile a ripetere la spiegazione in caso di poca comprensione da parte di un alunno, o di assenza dell’alunno”.
E poi una regola che dovrebbe far passare ai docenti la voglia di dare compiti solo per il gusto di dare un lavoro casalingo agli studenti: “I docenti che decidano di assegnare compiti a casa si impegnano a correggerli tutti e a tutti, altrimenti non avrebbe senso farli”.
Ovviamente “i docenti che decidano di assegnare compiti si impegnano a preparare adeguatamente gli studenti affinché siano in grado di svolgerli per proprio conto, senza che i ragazzi debbano chiedere aiuto ai genitori”.
E ancora: “Ai compiti svolti a casa non deve essere assegnato alcun voto, il docente non può sapere come e da chi siano svolti”.
E se uno studente non è riuscito a svolgere tutti compiti?
“La giustificazione del genitore per il mancato svolgimento dei compiti – chiarisce la preside – deve essere acquisita evitando reprimende o punizioni”.
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