Lezioni al mattino, attività di laboratorio al pomeriggio. E poi a casa senza compiti. Questo è il progetto di sperimentazione didattica proposta dal funzionario del Miur, il pedagogista Raffaele Ciambrone, al quale hanno aderito alcuni istituti di cinque città italiane: Biella, Verbania, Trapani, Milano e Torino. L’obiettivo del progetto, su base triennale, è quello di sperimentare un nuovo modello di programmazione dell’organizzazione didattica che tenga conto dei ritmi di apprendimento degli allievi e alterni le attività intellettuali con quelle manuali.
La sperimentazione propone di affrontare un argomento senza interruzioni e di non abbandonarlo prima di averlo ben acquisito. Il contrario di quanto accade oggi a scuola con l’alunno oggetto di una stratificazione di contenuti non sempre coerenti tra di loro con un evidente sovraccarico di lavoro.
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Cosa succederà, dunque? Alle elementari gli insegnanti di italiano e matematica si alternano il mattino e il pomeriggio e insegnano una settimana italiano e una matematica, facendo fare lezione teorica al mattino e applicazione pratiche il pomeriggio. L’argomento trattato viene sviluppato e approfondito a livello interdisciplinare in modo da venir memorizzato già a scuola.
Alla fine della sperimentazione l’Università di Milano elaborerà i dati raccolti attraverso un questionario distribuito in classe per capire gli effetti della sperimentazione.