Basta con le foto di fine anno scolastico scattate dentro la scuola: la dirigente scolastica di un istituto primario non se la sente più di prendersi responsabilità per il suo utilizzo maldestro, sempre più possibile nell’era dei social media. Accade a Trieste e lo riporta il quotidiano “Il Piccolo” del 14 maggio.
Il motivo del diniego della dirigente scolastica è la tutela dalla privacy degli alunni del suo istituto.
Tra le norme contrarie addotte dalla preside vi sarebbero quelle europee, di recente emanazione, entrate in vigore il 25 maggio 2018, specifiche per la tutela dell’immagine dei minori.
Norme che avrebbero superato anche la posizione del nostro garante sulla privacy, secondo il quale l’utilizzo familiare delle foto non lede potenzialmente alcun diritto. E chi ne fa un utilizzo errato, ad esempio ‘postando’ le immagini sui social, se ne assume la responsabilità.
Non tutti i genitori, però, l’hanno presa bene: soprattutto perché viene negata la realizzazione di una foto, che negli anni diventa particolarmente preziosa. Il tutto, per dei motivi legati alla privacy, che stanno prevaricando altri diritti.
Soprattutto perché nelle altre scuole dell’Isola, ma anche nella stragrande maggioranza di quelle del Paese, i clic di fine anno continuano ad essere prodotte all’interno degli istituti. Naturalmente, sempre previo consenso scritto delle famiglie degli alunni.
“La dirigente – hanno detto alcuni genitori al cronista del quotidiano che li ha interpellati – ci ha negato la possibilità di fare le foto ai bambini all’interno della scuola, spiegando che ci sono problemi legati alle normative europee. Abbiamo insistito, ma non c’è stato verso di convincerla”.
La soluzione, comunque, sarebbe a portata di mano: i genitori, che si sono visti negare la richiesta di presentare liberatorie ancora più “stringenti”, si dicono pronti a organizzare, per conto loro, foto di classe davanti alla scuola, davanti al portone o nel cortile esterno.
Già lo scorso anno, comunque, alcuni presidi avevano interpretato in modo restrittivo le nuove indicazioni europee: in particolare, esattamente dodici mesi fa, la dirigenza di una scuola di Udine, aveva chiesto ad alunni e famiglie di fare scatti fotografici solo all’esterno della scuola, al mattino prima dell’ingresso dei ragazzi, previo accordi tra insegnanti e genitori.
Interpellati, dalla dirigente scolastica Tiziana Napolitano, titolare presso l’Istituto Deledda-Fabiani ed attualmente dirigente solo reggente dell’IC Weiss di cui fa parte la scuola Giotti, riceviamo a pubblichiamo alcune precisazioni sulla presenta negazione a realizzare la foto di classe di fine anno scolastico all’interno dell’istituto da lei diretto:
“L’articolo – scrive la dirigente scolastica – nel riportare la mia asserita decisione di vietare le foto di classe ha riportato notizie non rispondenti alla verità dei fatti.
E’ destituito infatti di ogni fondamento il seguente passaggio del citato brano giornalistico: “viene negata la realizzazione di una foto, che negli anni diventa particolarmente preziosa. Il tutto, per dei motivi legati alla privacy, che stanno prevaricando altri diritti”.
A tal riguardo intendo precisare di non aver mai emesso alcun divieto che potesse impedire l’ effettuazione della foto di classe, senza considerare peraltro che nessuna richiesta in tal senso è mai pervenuta, né codesta Dirigenza è stata interpellata da alcuno.
Vi chiedo pertanto di voler provvedere, ai sensi dell’art. 8 della Legge 47/1948 e successive modifiche, alla rettifica di quanto riportato nel sopra indicato articolo nella collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce”, conclude la preside dell’istituto di Trieste.
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