Anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, boccia sonoramente la decisione presa dal Consiglio di Classe dell’istituto comprensivo statale Niccolò Tommaseo di Torino di escludere i sette alunni con la media di voti peggiore dall’esperienza formativa nella redazione di Radio24, soprattutto perché gli alunni estromessi risultano in prevalenza con disabilità o problemi vari di apprendimento.
“La scelta di non coinvolgere alunni con disabilità nella gita didattica organizzata dall’Istituto Tommaseo di Torino non è condivisibile” tagli corto il Ministro.
Quindi il titolare del Mim aggiunge: “Il merito a cui noi puntiamo non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l’impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti”.
“Se poi la scelta di ridurre a soli 15 studenti gli ammessi alla visita è stata fatta dalla struttura ospitante, credo che si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva“, sottolinea Valditara.
Le scelte del Consiglio di Classe dell’istituto comprensivo torinese Tommaseo vengono però difese dalla dirigente scolastica: la professoressa Lorenza Patriarca, molto conosciuta in città, anche perché consigliera comunale del Partito Democratico e presidente della commissione Istruzione a Palazzo Civico, ha tenuto ricordare all’Ansa il motto della scuola da lei diretta: “Tutti diversi, tutti speciali, tutti insieme“.
Soprattutto per questo, l’istituto comprensivo, con scuola primaria e media, è considerato uno dei fiori all’occhiello tra quelli cittadini.
“Da noi sono presenti 48 alunni con disabilità certificata – ha spiegato la ds Lorenza Patriarca – il numero degli alunni con Bes di diversa natura iscritti nelle nostre classi è quattro volte superiore a quello degli altri istituti comprensivi a livello nazionale, come risulta dalle statistiche del Ministero”.
“La docente di lettere” coordinatrice del progetto, ha aggiunto la preside, “coinvolge i ragazzi in un’infinità di iniziative e uscite didattiche lavorando per progetti, anche in soggiorni con pernottamenti plurimi fuori città”.
Quindi, la ds ha ricordato che “il consiglio di classe, nella sua autonomia, senza coinvolgere la dirigenza ha ritenuto di scegliere sulla base del merito riferito a risultati scolastici di almeno 7 e 8 e assenza di note disciplinari, impegno e interesse inclusi perché in una classe che lavora per progetti la valutazione tiene necessariamente conto della partecipazione attiva dei ragazzi”.
A proposito dell’esclusione dell’alunno ipovedente, portatore di disabilità certificata, la preside Patriarca ha tenuto a dire che “la docente di sostegno ha valutato con il Consiglio di Classe che la ‘gita’ per lui non fosse utile e che gli avrebbe creato solo dello stress. Ma è l’unica uscita in cui lui non è stato coinvolto”, ha precisato la dirigente scolastica.
Dalla parte della preside e dei docenti che compongono il Consiglio di Classe che ha preso la decisione vi sarebbero anche diversi genitori che, precisa ancora l’Ansa, “ora solidarizzano con i docenti e hanno chiesto un’assemblea per parlare di questa vicenda, visto che non condividono l’iniziativa di rivolgersi ai media”.
A questi, invece, si sono rivolti altri genitori, che hanno deciso di raccontare la storia, ritenuta discriminante, al quotidiano “La Stampa”.
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