Per essere idonei all’insegnamento non basta avere le competenze, ma anche abilità psico-attitudinali. Che vanno verificate prima di mandare in cattedra un aspirante docente. A sostenerlo, creando un prevedibile accavallarsi di polemiche, è stato la capigruppo alla Camera di Ncd, Nunzia De Girolamo, dopo avere commentato via Twitter la risposta della deputata di Fi Maria Vittoria Brambilla al suo appello per intervenire sul problema dei casi di abusi sui bambini nelle scuole.
“Ho presentato una pdl affinchè l’idoneità all’insegnamento passi anche da valutazioni psico-attitudinali”, ha spiegato De Girolamo.
“Si alle telecamere negli asili! Proteggiamo i più deboli, proteggiamo i nostri figli…Uniamoci per dire #GiùLeManiDaiBambini @mvbrambilla”, si legge nel tweet di De Girolamo, la quale, nella nota aggiunge: “Mi fa piacere che la collega Maria Vittoria Brambilla abbia accolto positivamente il mio appello con un tweet. Il mio augurio, adesso, è che dalle parole si passi ai fatti e che la commissione Bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza da lei presieduta si occupi della sicurezza dei nostri figli a scuola anche da questo punto di vista”.
Quindi la capogruppo di Ncd conclude: “La salute fisica e mentale dei piccoli per me viene prima di tutto. Anche prima del diritto alla privacy”.
Ma per non calpestare un diritto, chiediamo noi, è lecito calpestarne un altro? In linea generale no, ma siccome stiamo parlando della salute e della sana crescita dei nostri bambini, probabilmente può essere un “costo” che si può anche pagare. Sulla praticabilità, invece, del progetto la strada ci sembra davvero impervia.
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