Categorie: Attualità

Niente panino a scuola? Macché, la legge si potrà aggirare

Impedire agli alunni di portarsi il pasto da casa, consumandolo nella mensa scolastica? La legge che si sta approvando dice questo, però sarebbe pronta anche una “scappatoia”.

Ne è convinto l’assessore all’Istruzione del Comune di Crema, Attilio Galmozzi, secondo cui bisogna mettere “giù le mani dal panino, perché con l’entrata in vigore di questa limitazione, rischieremmo di avere le mense semideserte“.

Nell’ultima bozza del disegno di legge, attualmente alla discussione finale in commissione parlamentare, viene chiarito il discorso del panino da casa: “I servizi di ristorazione scolastica – si legge nel testo – sono parte integrante delle attività formative ed educative, erogate dalle istituzioni scolastiche“. In sostanza, la mensa fa parte delle attività della scuola e non ci si dovrebbe sottrarre.

Galmozzi, scrive l’Ansa, è invece convinto che, anche una volta approvata la legge, ci sarà un modo per aggirarla: “Su questa delicata materia, il legislatore in passato aveva lasciato una porta aperta. Un divieto assoluto è eccessivo. Ci sono sempre stati progetti che permettevano di andare in deroga a questa limitazione”.

 

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Nelle scuole del primo ciclo di Crema, il cosiddetto pranzo assistito è praticato da anni e sono in molte le famiglie che lo hanno scelto.

“E’ vero che il pranzo assistito non è previsto dalla normativa – ammette l’assessore comunale – ma i progetti in deroga avevano sempre permesso di superare questo ostacolo. Tra intolleranze alimentari, limitazioni di ordine religioso e bambini che non gradiscono quanto viene servito in mensa, il numero di coloro che si porta il pasto da casa è in aumento”.

E ancora: “Nelle scuole medie sono ormai la maggioranza quelli che optano per il pranzo assistito, ma anche alla primaria di Borgo San Pietro sono già più di venti i bambini e le famiglie che hanno fatto questa scelta”.

Il panino da casa, del resto, è previsto dall’appalto mensa che il Comune di Cremona ha rinnovato proprio lo scorso anno. “La società Sodexho che ha in gestione il servizio – conclude Galmozzi – è tenuta a garantire tovagliette e tovaglioli anche agli alunni che si portano il pasto da casa. Ovviamente, per loro è previsto uno spazio separato in cui poter consumare il pranzo, ma soltanto per evitare contaminazioni di alimenti, nel rispetto di chi ha delle intolleranze”.

 

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Alessandro Giuliani

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