Niente “panino libero” a scuola. Perché il diritto alla libertà di scelta individuale del genitore non può ledere altri diritti fondamentali della collettività, in questo caso scolastica.
A stabilirlo è stato il tribunale di Napoli, che il 26 maggio si è espresso contro la possibilità di portare il pasto da casa per la refezione a scuola “ritenendo che al diritto alla libertà di scelta individuale del genitore vadano contrapposti altri diritti fondamentali della collettività, anch’essi di rango costituzionale, come il diritto all’uguaglianza e alla salute e la partecipazione a una comunità sociale, quale appunto quella scolastica”.
La notizia, ripresa dalle agenzie di stampa, è stata resa pubblica dall’assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri.
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Il tribunale, come spiegano da Palazzo San Giacomo, ha rigettato il ricorso di urgenza presentato dalla mamma di un alunno di una scuola cittadina che aveva sostenuto la scelta di poter sostituire la refezione scolastica con un pasto portato da casa.
“Il giudice, dando ragione alla scuola non solo ha respinto l’urgenza della richiesta, ma ha anche ritenuto, come da sempre sostenuto da questa Amministrazione, che la valenza educativa della refezione non possa essere contestata e soprattutto che la fruizione collettiva dello stesso pasto sia ispirata ai principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, che è il valore a cui tutti noi ci riferiamo ogni giorno”, ha commentato l’assessore campano.
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