Attualità

Niente pc, laboratori e attrezzature se la scuola non è virtuosa. Ma tutti gli alunni devono avere gli stessi diritti

In seguito all’iniziativa lanciata da questa testata per Dillo al Ministro, la Tecnica della Scuola ha mantenuto la promessa ed ha intervistato il ministro Fioramonti per parlare di alcuni dei temi caldi suggeriti dai nostri lettori. Ovviamente le richieste e le proposte non si esauriscono ed ogni giorno sui nostri canali riceviamo riflessioni che meritano di essere portati allo scoperto.

Un nostro lettore ci ha inviato una riflessione suddivisa in 10 punti. Intanto ci vogliamo soffermare su un punto, che ci è sembrato molto interessante e ancora non trattato negli altri contributi pubblicati.

“Tutti i ragazzi hanno gli stessi diritti, la scuola dell’obbligo è un servizio di quartiere. Smettiamo di dare materiali e attrezzature solo alle scuole dove dirigenti e docenti son bravi e disponibili a partecipare a bandi. Se non sono bravi la colpa e di chi li ha assegnati alla scuola senza adeguata formazione. Di chi li sposta continuamente. I ragazzi non hanno alcuna colpa. In pratica agli alunni oggi viene detto: se la tua scuola non è virtuosa tu non hai diritto ad avere niente. Niente computer, niente attrezzature, niente laboratori… colpa tua che sei nato lì;”

Senza dubbio si tratta di un aspetto molto importante che coinvolge moltissime scuole in Italia. Pensiamo solo alle difficoltà delle scuole di periferia.

Basta riforme e migliorare la sicurezza

Ecco gli altri punti della riflessione del nostro lettore:

1.Dal 1° Settembre devono già esser nominati i docenti (ruolo, supplenti, sostegno, AEC) la continuità deve vincere su tutto. Il sostegno è indispensabile. Gli AEC sono insostituibili. Dal 1 settembre deve esserci il corpo docenti al completo. Tutti, dobbiamo riunirci, confrontarci, conoscerci;
2. Gli arredi vanno sostituiti, arricchiti, devono rispondere alle nuove esigenze didattiche, il consiglio docenti deve poter scegliere in che tipo di aule lavorare. Non solo banchi doppi, sedie, cattedra, armadio e attaccapanni.
3. Gli interventi e le verifiche sull’edilizia e sugli impianti vanno fatti a luglio e agosto;
4. L’autonomia della scuola è fasulla e non va applicata su forniture, computer, contratti telefonici, forniture elettriche o idriche, materiale di facile consumo, contratti di manutenzione, vanno tutti forniti alla scuola direttamente… bandi nazionali… togliete alle scuole tutto questo lavoro inutile… l’autonomia che interessa è organizzativa, metodologica, didattica, oraria;
5. Basta riforme… basta Finlandia… non ne possiamo più. Basta cambiare solo nomi… basta inutili parole inglesi… concetti nuovi, nuove pratiche, nuova formazione, nuovi mezzi porteranno “parole nuove” nella scuola.. non certo articoli di riforme o dichiarazioni on line. Basta parole nel voto senza alcun seguito concreto;
6. Maggiore attenzione nella costituzione di gruppi amministrativi. Il team DS, DSGA e amministrativi e fondamentale in una scuola… vanno formati, seguiti, resi autonomi di scegliere vanno forniti delle attrezzature idonee. Computer, sistemi operativi, software antivirus, assistenza da remoto devono esser assicurati ad ogni scuola. Per questi aspetti non serve l’autonomia;
7. Ripristinare la piccola manutenzione fornita per anni dai collaboratori scolastici. Riconoscere il loro lavoro di pulizia, gestione materiali, attrezzature e laboratori, assistenza agli alunni, vigilanza, relazioni con il pubblico. Tutto il personale ATA necessario deve esser presente dal 1° Settembre già formato per il ruolo da svolgere;
8. I computer vanno sostituiti costantemente, vanno gestiti da tecnici esperti (pagati) non da docenti volenterosi;
9. Basta con la tratta dei docenti volenterosi. È necessario assegnare compiti precisi con retribuzioni adeguate.

Come funziona “Dillo al ministro Fioramonti”

Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero(CLICCA QUI PER PARTECIPARE).

Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.

Redazione

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