Se per un verso il presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, annuncia che gli esami di stato non verranno toccati, la ministra fa capire che invece si interverrà sulla terza prova, il cosiddetto “quizzone”.
A parte le paure che i ragazzi hanno sulla terza prova scritta, dove per lo più molti ci cascano, a parte il fondato sospetto che molti insegnanti diano non solo le diritte sulle materie scelte ma anche le soluzioni dei temi, a parte la scarsa utilità dimostrata, mentre doveva essere una prova qualificante, a parte tutto questo, sembra proprio che la famigerata terza prova sia destinata a scomparire al più presto.
Potrebbe dunque essere sostituita da un’altra prova in tarda primavera, una sorta di test nazionale, equivalente anche se diverso per ogni indirizzo scolastico, che deve certificare le competenze degli studenti in italiano, matematica e anche in inglese. Un test obbligatorio, il cui risultato però non interferirà con il voto finale.
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Un altro strumento di valutazione insomma, volto soprattutto a certificare la conoscenza dell’inglese che anche tramite l’insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera sta interessando la scuola italiana.
Che poi i nostri studenti passino come i meno preparati in lingua straniera è un discorso complementare a parere della ministra.
Con le nuove certificazioni Stefania Giannini cerca allora di dare un nuovo impulso alle discipline che vedono la lingua straniera come un momento qualificante dell’insegnamento, mentre lo stesso Invalsi sta sperimentando da tre anni le nuove prove, che saranno effettuate al computer e inviate al Cineca per la correzione anonima.
Il nuovo esame, se le parole della ministra non verranno smentite, dovrebbe pure prevedere le competenze acquisite durante il percorso dell’esperienza dell’alternanza scuola con il coinvolgimento dell’università che deve ogni anno constatare la difformità di giudizio tra quello espresso dalle commissioni e quell’altro che si evince dai test di ingresso nelle varie facoltà a numero chiuso.
Nell’ultimo rapporto dell’Anvur sulle Università quella di avere un voto/giudizio nazionale comparabile è una delle richieste più evidenti alle scuole.
Altra novità prevista riguarda l’esame di terza media: la terza prova Invalsi scomparirà perché non ha funzionato. Diventerà un test primaverile per chiudere il percorso di «controlli» Invalsi sul percorso dei ragazzi che cominciano in seconda elementare. Ma in questo caso ogni ragazzo conoscerà il proprio livello. Anche per le medie è prevista la certificazione dell’inglese che terrà conto dei livelli europei richiesti nei curriculum dalle imprese, da A1 a C2, e avrà un valore ufficiale.