Niente più tasse sugli incentivi agli studenti: l’Agenzia delle entrate ci ripensa

Tirano un sospiro di sollievo gli studenti più bravi, tra i 14 e i 18 anni, che quest’anno si sono visti consegnare gli incentivi economici dallo Stato. Cancellando di fatto una prima interpretazione, comunicata lo scorso 12 giugno, e sospesa successivamente con un comunicato, l’Agenzia delle entrate ha spazzato via definitivamente quelle voci che imponevano la “mannaia” del fisco anche sugli incentivi acquisiti per meriti scolastici: il 25 novembre l’Agenzia delle entrate ha infatti emesso un comunicato con il quale spiega che dopo “una più approfondita analisi” fatta su indicazione del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha stabilito che tali incentivi “non costituiscono borse di studio tassabili come redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente perchè non sono finalizzati a sostenere la frequenza di corsi di istruzione“.
I tecnici dell’agenzia chiariscono così definitivamente “che gli incentivi, attraverso il riconoscimento di eccellenze conseguite in ambito scolastico, perseguono la finalità di interesse generale di stimolare e accrescere in senso ampio l’interesse degli studenti al conseguimento di un più elevato livello di formazione culturale e professionale“.
Le borse di studio assegnate per merito, con in testa quelle ai quasi 4 mila diplomati quest’anno con 100 e lode, non rientrerebbero quindi nelle categorie di reddito previste dall’articolo 6 del Tuir e “non rilevano nè ai fini della tassazione nè per gli adempimenti del sostituto d’imposta“.
Si chiude così una vicenda che nei mesi scorsi aveva destato molte polemiche: i ragazzi che a luglio si sono maturati con il massimo dei voti si erano infatti visti, per le ristrettezze economiche in cui versano le casse dello Stato (che ha ridotto il fondo per la valorizzazione delle eccellenze da 5 milioni a 3 milioni e 800 mila euro), prima percepire 650 euro, contro i mille dell’anno precedente. E poi anche tassare il bonus di un ulteriore 20%. Ora invece è arrivata la retromarcia. Dando così più possibilità ai super bravi di poter accedere a viaggi d’istruzione, biblioteche e musei, tirocini ed iniziative formative utili alla loro formazione post-diploma.
Alessandro Giuliani

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