All’istituto comprensivo Montessori-Bilotta di Francavilla Fontana, il dirigente scolastico ha pubblicato una circolare in cui viene stabilito il divieto per insegnanti e ATA di accettare i “classici” regali di fine anno da parte dei genitori degli alunni. Ma è giusta una decisione del genere?
“Con l’approssimarsi della fine dell’anno scolastico – si legge su Donna Moderna che riprende il documento – è invalso l’uso tra i genitori di fare un presente ai docenti dei propri figli. Onde evitare di creare eventuali contrasti con la legislazione in materia viene ribadito il divieto al personale Ata di accettare regali dai genitori”.
Sono proprio i genitori a non essere d’accordo sulla disposizione della circolare: “Non ci vediamo nulla di male”, racconta un papà. Così come altri genitori che sono abituati a pensare ad un regalino per le maestre dei loro figli, che con modiche cifre riescono ad esprimere un gesto di affetto e riconoscenza.
Lo stesso dirigente difende la sua scelta: “Ho saputo che in una classe erano stati chiesti 30 euro a famiglia, per i doni alle maestre. Mi è sembrato davvero troppo, un’esagerazione. Così mi sono attivato. Ma non ho calato alcun divieto dall’alto, non ho inventato nulla. Anzi. Ho semplicemente ricordato a docenti, operatori e genitori quello che è già previsto dai contratti di lavoro e dai codici di comportamento degli insegnanti e dei dipendenti della pubblica amministrazione, disposizioni che esistono da quasi vent’anni e direttive più recenti”.
Per il dirigente scolastico quindi vuole il rispetto delle regole: il decreto del 28 novembre 2000 del Ministero per la Funzione Pubblica, in merito al Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, all’articolo 3 (Regali e altre utilità) dedica uno spazio apposito:
1) Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità salvo quelli d’uso di modico valore, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio.
2) Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, regali o altre utilità da un subordinato o da suoi parenti entro il quarto grado. Il dipendente non offre regali o altre utilità ad un sovraordinato o a suoi parenti entro il quarto grado, o conviventi, salvo quelli d’uso di modico valore.
Per modico valore si intende regali che non superino il valore di 150 euro.
Nel caso si dovessero accettare regali superiori ai 150 euro di valore, il personale rischia una multa o la sospensione dal servizio.
Ma se il regalo è conseguente ad un’attività dovuta, allora la pena si inasprisce: si va dal congelamento temporaneo dell’impiego, da 3 a 6 mesi, fino al licenziamento con preavviso.
Ed ecco anche un punto che tocca direttamente il preside dell’istituto comprensivo di Francavilla Fontana: rischiano la sospensione anche i dirigenti che non vigilano sul personale. E laddove si ravvisino reati, si procedente penalmente.
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