Il prelievo forzoso dello Stato nei confronti degli enti locali ha mandato in tilt diversi servizi essenziali, come la scuola, in diverse regioni italiane.
L’ultimo allarme arriva dalla Sicilia, dove 17mila studenti degli istituti superiori della provincia di Caltanissetta non potranno rientrare nelle loro scuole dopo le vacanze natalizie. Perchè? Gli istituti scolastici del nisseno non avranno a disposizione energia elettrica, gas e telefono.
Lo fa sapere Giusi Bartolozzi di Forza Italia, che ha depositato una interrogazione ai ministri degli Interni, dell’Economia e dell’Istruzione e una richiesta ispettiva all’assessore regionale alle Autonomie locali: “il Libero consorzio comunale ha comunicato, infatti, solo a metà dicembre la disdetta di luce, gas e telefono ai 20 dirigenti scolatici”.
Bartolozzi spiega all’Ansa che “l’ente versa in una gravissima situazione finanziaria per il prelievo forzoso dello Stato che ha eroso gli avanzi d’amministrazione e così non vengono pagate le spese correnti degli istituti e, cosa ancor più grave, non verrà assicurato il servizio di assistenza ai disabili. Tutto questo è inaccettabile”.
“Mi sono battuta per questo durante l’esame della manovra – conclude Bartolozzi – ma la maggioranza ha bocciato l’emendamento e poi il mio ordine del giorno per eliminare il prelievo forzoso, senza che alcun parlamentare leghista o grillino eletto in Sicilia abbia tentato di comprendere e sostenere questa giusta causa”.
In base a quanto riportato da La Stampa, nelle manovre di finanza pubblica dal 2010 al 2017 ci sarebbe stato un maxi-taglio da 22 miliardi di euro per le autonomie locali.
La legge di bilancio 2019 non sembra entusiasmare gli enti locali, in primis i comuni: secondo la nota di lettura Anci ifel in merito al testo della manovra, la valutazione complessiva dei Comuni sulla legge di bilancio è negativa, nonostante vi siano misure favorevoli e significative su alcuni versanti.
In generale, è evidente come i problemi degli enti locali stiano facendo sentire ripercussioni anche per la scuola, con il caso di Caltanissetta ultimo in ordine cronologico.
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