Attualità

Niente settimana corta: alunni e genitori battono la scuola

Curiosa vicenda al liceo Aristotele di Roma, dove deve intervenire il TAR per stabilire se 14 classi dell’istituto devono andare a scuola il sabato o meno.
Da un lato la scuola che ha applicato la decisione del preside e del Consiglio d’istituto di concludere le attività il venerdì, dall’altro lato i genitori e gli alunni che invece volevano mantenere al sabato le lezioni. Alla fine il TAR ha dato ragione ai secondi.

La delibera del 2013: solo le nuove classi finiscono il venerdì

Come riporta Il Tempo, a far propendere i giudici verso genitori e alunni è stata una delibera del luglio 2013, in cui il liceo aveva si deciso di “applicare, a decorrere dall’anno scolastico 2014-2015, l’orario ridotto con esclusione del sabato”, ma “soltanto ai nuovi cicli quinquennali di studio, esclusion fatta, espressamente per i cicli in corso”, ossia quelle quattordici classi toccate dalla nuova decisione presa nel luglio del 2017. Decisione che è stata criticata, dato che le famiglie di quelle 14 classi erano state avvisate che per loro non sarebbe cambiato nulla.

Per i giudici, infatti, “laddove la scuola si orienti per una diversa determinazione, prima dell’adozione della relativa delibera, è necessaria una espressa motivata revoca della precedente delibera”. Tale necessità, viene esplicata perfettamente “sulla persistenza della delibera vigente si siano espressi genitori e studenti che su di essa avevano fondato la ragione – o una delle ragioni – della scelta dell’istituto”.

La sentenza

Tuttavia, il provvedimento adottato dal Liceo Aristotele nel luglio del 2017 “si limita a riportare la votazione favorevole e a deliberare di conseguenza, come se non esistesse un provvedimento di contrario espresso tenore”. Provvedimento che per i giudici è illegittimo.

La scuola, pertanto, secondo il TAR ha compiuto “un’azione amministrativa illogica, violando il principio di affidamento degli studenti e delle loro famiglie, che ritenevano non modificabile l’orario settimanale di lezioni su sei giorni”. Le famiglie avevano mostrato perplessità anche davanti all’ipotesi di una rivoluzione che toccava non più solo i nuovi cicli quinquennali ma anche i cicli triennali destinati a chiudersi nell’estate del 2020.

Quindi, niente settimana corta: i ragazzi dovranno chiudere la settimana il sabato, come d’altronde specificava la delibera del 2013

Fabrizio De Angelis

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024