“Le spese per scuola e cultura vanno preservate” perché si tratta di finanziamenti statali che nel medio periodo “hanno effetti positivi per la crescita”: a sostenerlo è stato Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review, che il 31 maggio, al Festival Economia di Trento, ha presentato il suo libro ultimo ‘La lista della spesa’.
“Le aree di spesa per istruzione e cultura in Italia non sono certo troppo elevate, ed è per questo che sono aree che non abbiamo indagato, su cui non abbiamo fatto proposte di risparmi”, ha sottolineando l’uomo che nel corso del Governo Letta era stato incaricato di individuare le spese inutili e gli sprechi esistenti nella macchina statale. Sprechi che oggi, a distanza di un anno e mezzo, si scopre che non c’erano. Almeno, a livello macroscopico.
Cottarelli ha anche parlato dei finanziamenti pubblici destinati al ministero della Difesa, sulle quali l’ex commissario aveva stimato “possibili risparmi per 2,5-3 miliardi. Ora è in corso una riforma della difesa ma a ‘risparmi zero’ perché si riducono le spese per il personale ma se ne aumentano altre. Forse si potrebbe vedere di non aumentare le spese”.
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