È proprio il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, a denunciare il ritardo del rinnovo dell’accordo tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Anpi: “Non c’è nessun onere o passaggio di denaro. Si tratta di organizzare un piano di presenza nelle scuole, temi, concorsi dibattiti che coinvolgono storici e costituzionalisti. La cosa più grave è il segnale politico. Al centro dei nostri approfondimenti c’è la Costituzione, non l’Anpi. Non credo ci si possa accusare di parzialità, a meno che non mi dicano che ci vuole anche la testimonianza dei reduci di Salò”.
Per provare a risolvere la situazione, sono state inviate anche due lettere una al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’altra alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nei documenti si legge: “La volontà condivisa di promuovere e sviluppare iniziative di collaborazione e di consultazione permanente per realizzare attività programmatiche nelle scuole e per le scuole, volte a divulgare i valori espressi nella Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale. Lo sconcerto a fronte del silenzio del ministro deriva dalla consapevolezza di avere agito in tutti questi anni con disinteresse e serietà (come può essere comprovato dai funzionari ministeriali con cui la nostra Associazione ha intrattenuto costanti e proficui rapporti di collaborazione), e di avere contribuito con il nostro impegno a migliorare e arricchire la qualità dell’offerta formativa del sistema scolastico pubblico”.
A intervenire sulla faccenda è stata anche Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL che ha dichiarato: “Riteniamo molto grave il fatto che il ministero dell’Istruzione non abbia ancora rinnovato quello che da quasi dieci anni è un accordo con l’Associazione nazionale partigiani per portare nelle scuole italiane lezioni e dibattiti con partigiani, storici e giuristi, sui valori e gli ideali espressi nella Costituzione repubblicana. I valori della Resistenza e della Costituzione appartengono a tutte e tutti e sono alla base di un’istruzione che, così come la Carta prescrive, ha come compito principale quello di formare cittadine e cittadini consapevoli. Ci auguriamo dunque, che il MIM sblocchi al più presto il rinnovo dell’accordo e che il ruolo fondamentale dell’ANPI nella storia e nella memoria del Paese, non venga piegato a pessime logiche politiche di parte”.
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