La legge Lorenzin parla chiaro: fino a sei anni per frequentare la scuola occorre essere a posto con le dieci vaccinazioni obbligatorie. E per farlo, c’è stato tempo sino al 10 luglio scorso, anche tramite le Aziende sanitarie locali. In caso contrario, l’istituzione scolastica ha il pieno diritto di non permettere la frequenza del bambino non vaccinato, al fine di tutelare la salute degli altri.
La famiglia anche in sciopero della fame
A ribadirlo, confermando la condotta della scuola corretta nel mettere alla porta i bambini privi delle vaccinazioni obbligatorie, è stato il tribunale di Ivrea che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso contro la scuola dell’infanzia Villa Girelli presentato dalla signora Chiara Tinuzzo, madre di due gemelline non in regola.
La donna aveva anche dato vita ad uno sciopero della fame, qualche centinaio di persone aveva partecipato ad una fiaccolata di solidarietà lo scorso 11 settembre.
“Piena legittimità del provvedimento”
Il ricorso era stato avviato proprio perché le due bambine non vaccinate non potevano da tempo più entrare in aula.
Secondo il quotidiano “La Stampa”, il giudice Matteo Buffoni ha riconosciuto “la piena legittimità del provvedimento con cui la cooperativa ha opposto l’accesso alla struttura” di fronte ai mancati adempimenti legislativi previsti per le vaccinazioni obbligatorie dei bambini.