“No crocifisso e foto di Mattarella”. Così sostiene il Ministro dell’Istruzione Fioramonti.
Ospite della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”, Fioramonti ha affermato che la questione del crocifisso non è urgente.
Secondo lo stesso Ministro, inoltre, le scuole sono laiche e si dovrebbe permettere non tanto l’esposizione di simboli religiosi quanto l’espressione di tutte le culture di cui sono portatrici gli studenti.
Analogamente, il Ministro non è d’accordo all’esposizione nelle aule della foto del Presidente della Repubblica: “La foto di Mattarella nelle aule? No, neanche il presidente la vorrebbe”.
Egregio Signor Ministro, le sue recenti dichiarazioni in merito al crocifisso e alle foto del presidente Mattarella lasciano molto perplessi.
Rispetto il principio di laicità della scuola che non è per nulla compromesso dalla presenza in aula del crocifisso, segno e simbolo della fede religiosa professata dal popolo italiano, e mi sembra del tutto “originale” la dichiarazione di non volere nelle scuole, neanche la foto del presidente della Repubblica, che è esposta in Prefettura, nelle aule dei Consigli Comunali, nelle Caserme, negli uffici dei Ministeri e delle Forze dell’Ordine.
Quale spirito innovativo la spinge a rivoluzionare una tradizione e un prassi di cultura dello Stato e delle Istituzioni che hanno retto le fondamenta del senso civico del cittadino italiano.
La dichiarazione finale “Neanche il presidente la vorrebbe” appare alquanto inopportuna.
Sarà utile sentire il parere del Presidente della Repubblica in merito e se il pensiero fosse condiviso l’iniziativa spetterebbe a chi svolge la funzione di Capo dello Stato.
Il simbolo, il segno, la foto sono espressioni di un linguaggio non verbale che richiamano i valori e l’educazione dei giovani ha necessità di tali segni a supporto delle proposte educative. Scardinare simboli e segni significa privarsi di uno strumento educativo prezioso e utile.
Giuseppe Adernò
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