Siamo un gruppo di docenti, che per anni ha insegnato nelle scuole statali, svolgendo le stesse funzioni dei colleghi di ruolo, con le loro stesse responsabilità e doveri. Differivamo da loro perché eravamo “precari” e quindi con diritti ridotti. Poi ci è stato chiesto di abilitarci perché altrimenti saremmo stati “inadatti” a stare in classe, come se ci trovassimo là solo per motivi di necessità, legati alla carenza d’insegnanti, un’assurdità!!! Come se un’azienda ospedaliera con carenza di personale, al posto d’Infermieri, assumesse Geometri o al posto di Dottori, Ingegneri etc etc.
Per anni abbiamo lavorato nella Pubblica Istruzione senza demerito, ma questo non è bastato a dimostrare la nostra idoneità. Abbiamo frequentato corsi abilitanti, spendendo qualche migliaia di Euro (non poca cosa per chi fa una vita da precario), prestando contemporaneamente servizio a scuola e occupandoci anche delle nostre famiglie.
Abbiamo sostenuto esami e discusso una tesi finale davanti ad una commissione giudicante. Ottenuta l’abilitazione, nemmeno il tempo di “gioire” per aver ancora una volta fatto il nostro dovere nel rispetto delle leggi dello Stato, e ci accorgiamo che lo Stato stesso, con la “Buona Scuola”, stravolge il bando del concorso 2012. Questo doveva immettere in ruolo solo i vincitori, invece ha permesso agli idonei di essere iscritti nelle GM, e quindi assunti attraverso un concorso NON ABILITANTE.
Ora lo Stato ci chiede ancora una volta di essere giudicati in quello che da tutti è definito CONCORSO TRUFFA!!!
Questa volta non siamo disposti ad essere nuovamente umiliati, si proprio così umiliati, perché di questo si tratta.
La Corte Europea nel 2014, ha decretato il diritto all’assunzione a tempo indeterminato per tutti i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio. Il MIUR, anziché recepire la norma europea che dovrebbe garantire e tutelare il lavoratore, ha operato in senso contrario, annullando il diritto di migliaia di docenti. Questa volta, sempre nel rispetto delle leggi dello Stato, non ci piegheremo al volere di un uomo solo al comando, non diremo “tanto tutto è inutile”, non lo faremo perché noi oltre ad essere Professori siamo EDUCATORI, con un dovere nei confronti dei nostri alunni ai quali diciamo sempre che loro rappresentano il futuro, che lo Stato siamo tutti noi, che un popolo capace di pensare e dare voce alle proprie idee esercita la forma più alta di democrazia, che non bisogna dire sempre sì solo per paura, né che ci sia sempre qualcuno a fare i nostri interessi al posto nostro.
Noi Insegnanti precari, al pari di chi è di ruolo, insieme ai genitori dei nostri alunni, abbiamo una grande responsabilità e cioè quella di accrescere in loro il senso civile e morale in maniera libera e senza plagio alcuno. Forse questo Governo non ha bisogno di Professori così formati, ma preferisce la nozionistica appresa su uno dei tanti libri venduti prima di un concorso.
Il 7 Aprile, davanti all’ Ufficio VII U.S.R Veneto, eravamo 20; oggi siamo più di 100 e il numero di colleghi che si unisce alla nostra protesta cresce di ora in ora, segno che qualcosa sta cambiando. Stiamo coinvolgendo cittadini, sigle sindacali, personaggi pubblici, giornali, redazioni televisive disponibili ad ascoltare la nostra protesta e a condividerla. Siamo uniti e determinati più che mai, perché un Governo che non sa ascoltare non è un Governo democratico.
Esponiamo qui di seguito, quelli che sono i punti sui quali si sta concentrando la protesta:
1) Nel bando del concorso del 2012, veniva specificato che, “solo i vincitori acquisivano l’abilitazione all’insegnamento”. Tutti gli idonei non avrebbero visto riconosciuto alcun titolo. La Buona Scuola ha invece permesso agli iscritti nelle GM, che risultavano idonei, di essere assunti;
2) Questo concorso chiede ai docenti abilitati, che sono stati già ampiamente valutati sostenendo esami di profittosulla didattica generale, speciale e sulle materie riguardanti le rispettive classi di concorso, di essere RI-valutati;
3) La Corte Europea, con sentenza del 26/11/2014, ha decretato che debba essere riconosciuto il diritto all’assunzione a tempo indeterminato a tutti i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio.
4) Si bandiscono poco più di 60.000 posti a fronte di circa 200.000 insegnanti precari che già insegnano da settembre su posti vacanti, a dimostrazione del fatto che la possibilità di essere assunti esiste fin da subito. Si parla di un terzo di docenti immessi in ruolo, noi parliamo di due terzi di esodati!;
5) Si sarebbero potuti risparmiare 300 milioni di euro, per un concorso del quale ancora non sono chiare nè le griglie di valutazione nè le commissioni giudicanti (pur di far partire il concorso si sta richiamando personale ormai da anni in pensione e quindi fuori da qualsivoglia tipo di aggiornamento; praticamente si rischia di essere giudicati da chi, almeno a livello metodologico, ne potrebbe sapere di meno). Per non parlare di alcuni accorpamenti di classi di concorso ancora tutte da rivedere;
6) Per la meritocrazia, tanto decantata dal nostro premier, si poteva chiedere direttamente ai Dirigenti scolastici di esprimere una valutazione sul personale che prestava servizio su posti vacanti.
CHIEDIAMO
a) Che vengano riaperte le Graduatorie ad Esaurimento;
b) Che il concorso sia aperto a tutti i neo laureati, compresi i colleghi di III fascia d’Istituto;
c) Che il piano di assunzione preveda il 50% degli inseriti in GAE ed il 50% dei vincitori del concorso.
Alla luce di quanto esposto l’attuale concorso non lo vuole nessuno: i docenti abilitati perché già ampiamente valutati; i neolaureati perché impossibilitati ad accedervi; l’economia e le casse dello stato e, non per ultimo, il buonsenso.
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