Una curiosa, ma purtroppo diffusa interpretazione di un passo dell’OM n. 10 del 16 maggio 2010 rischia di trasformarsi in un’ingiusta discriminazione nei confronti di quei candidati esterni che in questi giorni, in molte scuole italiane, stanno affrontando gli esami preliminari.
Si tratta dell ‘articolo 10 comma 9 :“Per l’attribuzione dei crediti relativi alle classi terza e quarta, il consiglio di classe si attiene a quanto previsto ai commi 2 e 7, lettera c) e d). In particolare: a) per i candidati esterni che siano stati ammessi o dichiarati idonei all’ultima classe a seguito di esami di maturità o di Stato, il credito scolastico è attribuito dal consiglio di classe davanti al quale sostengono l’esame preliminare: i. sulla base dei risultati delle prove preliminari per la classe quinta; ii. nella misura di punti dodici per la classe quarta, qualora il candidato non sia in possesso di promozione o idoneità per la classe quarta; iii. nella misura di punti undici per la classe terza, qualora il candidato non sia in possesso di promozione o idoneità alla classe terza”.
In base al dettato dell’ordinanza, gli undici e i dodici punti andrebbero attribuiti per il terzo e il quarto anno solo a quei candidati che hanno sostenuto esami di maturità o di Stato, per un altro indirizzo di studio, prima che nel 1998 fosse introdotto il credito scolastico e non a tutti i candidati senza distinzione di sorta , come alcune Commissioni stanno facendo in questi giorni.In questo modo, si impedisce ai candidati esterni di raggiungere il massimo del punteggio agli Esami di Stato (si fermerebbero, se i miei calcoli non sono errati, a un massimo di 90), con un’evidente e ingiustificabile disparità di trattamento rispetto ai candidati interni, laddove la ratio della norma è da cercare nel condivisibile tentativo di disciplinare una situazione d’eccezione che andava, comunque, regolamentata.
L’auspicio è che questa nota contribuisca ad arrestare l’erronea interpretazione della norma che alcune Commissioni stanno dando, con tutti i danni e gli svantaggi che ne derivano per i candidati esterni.
Giuseppe Scafuro
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