I docenti di geografia promettono battaglia.
Lo scorso 7 novembre il Tar del Lazio ha deciso a loro favore: a insegnare la materia potranno essere soltanto i professori abilitati, esclusi perciò gli insegnanti di italiano e scienze, che sono specializzati in altre discipline.
Il Miur non ha presentato appello al Consiglio di Stato nei tempi stabiliti e dunque la sentenza n. 10289/2017 è passata in giudicato.
Scuola Solo I Docenti Abilitati Possono Insegnare Geografia (1)
Sulla scorta di ciò, il gruppo SOS Geografia sta valutando se e in che termini promuovere azione di ottemperanza contro il comportamento del Miur, che ha continuato fino ad oggi ad attribuire gli insegnamenti di “Geografia” e “Geografia generale ed economica” a classi di concorso non legittimate ad insegnarli.
A La Tecnica della Scuola, Riccardo Canesi, uno dei leader del gruppo Sos Geografia, promotore della battaglia politica per il riconoscimento dell’insegnamento della geografia tramite docenti ad hoc, afferma: “Sì, nessuna iniziativa da parte del Miur, dunque adesso dobbiamo attendere i provvedimenti burocratici del ministero. Dall’anno nuovo inizieremo a inviare le diffide ai dirigenti scolastici se non saneranno la situazione nei singoli istituti. Vigileremo attentamente sull’applicazione del giudicato, anche relativamente ai suoi effetti retroattivi, e valuterà quindi le ulteriori azioni da intraprendere per ottenere tutti gli effetti favorevoli della sentenza”.Alla fine solo tramite i tribunali abbiamo ottenuto quello che era un diritto elementare. Con la politica e il confronto, ahimé, non siamo riusciti a ottenere nulla. Forse – aggiunge Canesi – perché c’è una sacca di resistenza all’interno della burocrazia ministeriale e forse anche perché, essendo pochi, non interessiamo molto ai sindacati”.
La geografia, nel corso degli anni, è diventata “la Cenerentola” delle materie scolastiche: “Sì, c’è un’erosione in tutti i contesti scolastici, c’è una vera mancanza di cultura geografica – continua Canesi – Non voglio fare un discorso corporativo, ma si tratta di un serio problema culturale. Le ore nelle scuole elementari e medie sono ridicole e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La geografia, però, è importante, serve a livello geopolitico e storico. Non si può ignorare tutto questo. Bisogna ammettere che questo dipende da una classe politica miope e inadeguata”.
Il punto conteso era la riforma delle classi di concorso, avvenuta nel 2016 con l’entrata in vigore della legge 107, che consentiva agli abilitati in italiano e scienze di insegnare anche la geografia negli istituti tecnici e professionali “pur in assenza di requisiti e abilitazione” specifici.
La geografia è forse una delle discipline più bistrattate nel corso delle ultime riforme della scuola. In quasi tutti gli indirizzi degli istituti tecnici e professionali, la materia è stata tagliata di netto o fortemente ridimensionata dalla riforma Gelmini. Al liceo, il taglio è passato attraverso un improbabile accorpamento tra storia e geografia al biennio
Ne è derivata la retrocessione della geografia a materia di complemento che, per destare interesse, deve addossarsi alla storia, all’italiano.
L’augurio, sulla scorta della sentenza del Tar e dei possibili provvedimenti del Miur, è che non accada più nulla del genere.
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