“Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per ragazzo che impara tutte le materie. O meglio, multa per ogni ragazzo che non ne impara una. … Vi svegliereste la notte col pensiero fisso su di lui a cercare un modo nuovo di fare scuola. … Non vi dareste pace, perché la scuola che perde un ragazzo non è degna di essere chiamata scuola.”
Così diceva Don Milani nella scuola di Barbiana e questo noi docenti del Verga, lo sappiamo benissimo. Lo sappiamo perché ogni giorno lottiamo per lavorare con dignità in un quartiere difficile che ha molte potenzialità inespresse e lottiamo per salvare ognuno dei nostri studenti dalla dispersione scolastica, perché sappia che deve trovare nel nostro Istituto un punto di riferimento formativo, un presidio di legalità, un’alternativa alla strada.
Lo sappiamo così bene che il 17 ottobre 2022, nel corso di un collegio docenti e di un consiglio di istituto molto animati, abbiamo espresso la chiara intenzione di mantenere l’autonomia del nostro Istituto. E lo sappiamo bene perché la nostra identità professionale è ben delineata e commisurata alle esigenze del quartiere. Lo sappiamo bene perché nel corso degli anni, al centro di ogni nostra azione ci sono stati loro: i nostri bambini, i nostri ragazzi. Lo abbiamo fatto attraverso attività volte all’inclusione, alla differenziazione dei percorsi didattici, alla cura degli ambienti di apprendimento.
Per tutti questi motivi, forti anche della fiducia delle famiglie che si sono mostrate sempre collaborative nei confronti della nostra istituzione scolastica, abbiamo presentato la nostra proposta in Giunta Comunale il 16 novembre del 2022.
Nel corso di questi mesi abbiamo impiegato tutte le nostre forze per raggiungere il numero di alunni sufficiente a salvare la nostra scuola dalla perdita dell’autonomia giuridica ma, molti giorni prima della scadenza del termine delle iscrizioni, appare chiara la sentenza: Il Verga non ha un numero sufficiente di iscritti per cui sarà accorpato ad altre Istituzioni scolastiche.
Questa è la sentenza che viene dalle Istituzioni, una sentenza sterile, vuota, che non tiene conto delle vite che si muovono dentro il nostro Istituto, ad ogni livello. Non tiene conto della vita dei nostri alunni, delle famiglie, del personale docente o del personale ATA; non tiene conto dell’elevato numero di studenti con Bisogni Educativi Speciali che perderebbero i punti di riferimento fondamentali che faticosamente hanno costruito in questi anni; non tiene conto del fatto che la Legge di Bilancio del 2022 diventerà operativa con gli accorpamenti solo dall’anno scolastico 2024-2025, quando tutti gli Istituti Comprensivi di Siracusa si dovranno confrontare con il limite di 900 alunni per non perdere la propria autonomia.
Purtroppo sappiamo perfettamente che la riorganizzazione degli istituti scolastici come prevista dalla Legge 111/2011 e dalle successive modifiche e la legge di bilancio del 22 dicembre 2022 prescindono da esigenze di natura didattica e sono funzionali esclusivamente a logiche di “sostenibilità finanziaria” e ci appare evidente che in tale decisione è totalmente assente un’idea di struttura amministrativa, didattica ed organizzativa che consenta una corretta e possibile gestione delle istituzioni scolastiche o, più semplicemente, che tenga conto delle necessità delle famiglie che a noi affidano il loro bene più prezioso.
Ora, noi non conosciamo o possiamo solo immaginare i giochi di potere che hanno ispirato tale decisione ma resta per noi davvero difficile comprendere quale concezione politica, formativa o territoriale abbia potuto ispirare una simile proposta che noi continuiamo a ritenere assurda e da respingere.
Non comprendiamo infatti come le Istituzioni che dovrebbero occuparsi a livello sociale, economico e politico del futuro della nostra città possano pensare che smembrare un Istituto con la storia del Verga e consegnarlo ad altre Istituzioni scolastiche che, per forza di cose, non conoscono le peculiarità del territorio, possa portare beneficio all’utenza che dal prossimo anno si troverà ad affrontare difficoltà organizzative, didattiche e formative.
Ci chiediamo se tali annotazioni sfuggano alle Istituzioni per superficialità, per disinteresse o semplicemente perché il quartiere nel quale ci troviamo a operare non è sufficientemente patinato per apparire sulle riviste di promozione turistica del territorio.
Denunciamo infine, un insufficiente impegno da parte dei Sindacati di categoria che, in sede di decisione regionale, non hanno rappresentato degnamente i lavoratori che operano al Verga e che si troveranno in oggettiva difficoltà in seguito alla perdita di autonomia giuridica dell’Istituto.
Detto questo, siamo docenti. Continueremo a svolgere il nostro lavoro nelle aule, nei laboratori, ogni giorno. Perché chi sceglie di fare l’insegnante sa che ha il privilegio di lavorare con il futuro. E al futuro dobbiamo dare la possibilità di sperare che l’istruzione costruisce ponti, rende liberi e migliora la qualità della vita.
Don Milani diceva: “Chi non farà scuola animato da un grande amore, non faccia scuola”. Ecco, noi continueremo a farla perché ci crediamo e continuiamo a sperare che chi ha il potere di prendere decisioni che impattano sulla vita di così tante persone, operi non sulla base di freddi calcoli numerici ma pensando al futuro che vogliamo per il nostro territorio.
I docenti del IV Istituto Comprensivo Giovanni Verga di Siracusa
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