I lettori ci scrivono

No alle classi pollaio, lanciata una petizione

Gentile ministro Giuseppe Valditara,

sono Livia Stella, insegnante in una scuola secondaria della provincia di Treviso.

Abbiamo visto negli ultimi anni un aumento degli alunni per classe (situazione paradossale a fronte di un calo della natalità a livello nazionale) che ha portato ad una media di 26/27 alunni nella scuola secondaria di primo grado fino ad arrivare a 30 nella scuola secondaria di secondo grado. Questi numeri non permettono all’alunno di esprimere i propri talenti e non consentono altresì al docente di potersi dedicare sufficientemente alla sua formazione. 

La posta in gioco è molto alta: il Ministero della pubblica istruzione e gli Uffici Regionali e Provinciali fino ad arrivare ai Dirigenti scolastici risparmiano sulla formazione dei ragazzi aumentando così la dispersione scolastica e un analfabetismo di ritorno molto pericoloso. Questi numeri non tengono conto delle disabilità e degli alunni più fragili (Bes e Dsa) e non hanno a cuore i docenti ai quali si chiede di perseguire un’ “utopica” didattica personalizzata.

E’ giunto il momento di agire: abbassiamo immediatamente di 2 unità il numero minimo di alunni secondo il DPR 81/09 per tutti gli ordini di scuola e non a discrezione degli Uffici Scolastici. Vogliamo una scuola di qualità in cui il diritto allo studio sia veramente garantito per ogni alunna e alunno.

Questo movimento è appena nato ma ha già raccolto 600 firme con una petizione lanciata sul sito change.org/ClassiPollaio.

Intendiamo andare avanti e renderlo virale con azioni di volantinaggio e articoli sul web e sui giornali.

Nell’attesa di un suo riscontro porgo cordiali saluti.

Livia Stella

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