No alle deleghe della 107

Una  grande manifestazione unitaria  a Roma sarà la risposta della Scuola e dei comitati e associazioni a difesa della Scuola della Costituzione alla decisione di sottoporre al Parlamento una richiesta di proroga per le 9 deleghe in bianco della legge 107/2015, cosiddetta “buona scuola” che sarà discussa il 14 gennaio a mezzogiorno.
Non contenta  dei danni di una riforma inattuabile in buona parte, incostituzionale per il resto, l’attuale maggioranza parlamentare illegittima guidata dal governo fotocopia, non paga delle reiterate e inoppugnabili attestazioni di sfiducia da parte dei cittadini, tra cui la disfatta alle amministrative del 2016 e la debacle del 4 dicembre al referendum costituzionale,  si appresta a perfezionare l’opera lasciata incompiuta da Renzi e Giannini, come se non ci fosse un domani.
Quattro deleghe su nove sarebbero già pronte, ma la ministra vorrebbe farle approvare tutte entro il 15 marzo. Ricordiamo che le deleghe riguardano il sistema d’istruzione integrato 0-6 anni, il sostegno, il testo unico della scuola, gli esami di stato, gli istituti professionali, l’invalsi, formazione iniziale docenti, diritto allo studio, cultura umanistica.
I Partigiani della Scuola Pubblica e tutte le altre associazioni, gruppi e movimenti in lotta contro la riforma non sono disponibili ad accettare che a legiferare su queste materie sia un parlamento che non gode di legittimità costituzionale, che non rappresenta la sovranità popolare, che ha già ampiamente dimostrato di non saper gestire la materia della pubblica istruzione in modo condiviso ed efficace con gli operatori, non fornendo alcuna soluzione ai problemi reali degli studenti e delle famiglie anzi incrementandoli a dismisura col trasformare  la scuola pubblica in un servizio privo di effettiva qualità, con l’intento di favorire in ogni modo la sussidiarietà privata, cui si devolve nel DEF 2017 sempre maggiore quota di spesa sottratta alle scuole statali.
Con la proposta di manifestazione, che si deciderà nelle assemblee già fissate dei prossimi giorni, si affermerà ancora una volta il “no” al perfezionamento di una riforma che va nella direzione opposta rispetto ai bisogni reali dei cittadini e degli operatori in termini di istruzione e formazione pubblica e il “no” all’ennesimo governo non legittimato dal popolo!

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