A seguito della presentazione degli emendamenti al Decreto Milleproroghe da parte dei partiti di maggioranza, riguardanti le modifiche del Concorso scuola “straordinario bis”, il Comitato “Precari Uniti per la Scuola”, che riunisce un numeroso gruppo di docenti precari e idonei di procedure concorsuali di scuola secondaria, ritiene congrua la proposta di integrazione delle graduatorie esistenti, relative al Concorso in questione, con lo scorrimento di eventuali rinunciatari entro il limite di posti attribuiti alla stessa procedura concorsuale.
No, invece, allo stravolgimento dello “straordinario bis” con ingiustificate e forzose graduatorie di merito.
Nonostante la politica abbia fatto uno sforzo per offrire ulteriori posti a seguito di rinuncia, i partecipanti al Concorso “straordinario bis”, insistentemente, continuano ad avanzare la pretesa di inserimento di tutti gli iscritti in nuove graduatorie.
Il Comitato ribadisce ancora una volta la propria contrarietà alle modifiche di quel bando per le seguenti ragioni:
– l’introduzione delle modifiche, pretesa dai partecipanti, permetterebbe l’abilitazione alla professione di docente e la successiva assunzione di tutti senza il rispetto di principi meritocratici e senza una effettiva selezione, bensì per il solo fatto di essersi iscritti a una procedura concorsuale e presentati dinanzi a una Commissione, a prescindere dall’esito della prova sostenuta.
Giova ricordare che il bando originario del Concorso “straordinario bis” non prevede né abilitazione né graduatorie di idoneità per coloro che non risultino vincitori, essendo finalizzato a coprire solo posti rimasti scoperti da concorsi precedenti, né è previsto un voto minimo di idoneità, vale a dire che TUTTI i candidati, in virtù delle modifiche richieste, verrebbero inseriti all’interno del sistema scolastico, per l’appunto, soltanto per essersi iscritti e presentati dinanzi a una Commissione.
– le richieste degli iscritti, se accolte, modificherebbero nella forma e nella sostanza i requisiti e le modalità del bando provocando una vera e propria discriminazione verso i precari che non hanno potuto iscriversi al Concorso “straordinario bis” per mancanza di posti autorizzati o che si sarebbero iscritti in ragione delle nuove condizioni che si intendono applicare, oltre che un danno verso i concorrenti idonei dei vari concorsi ordinari, alcuni dei quali banditi precedentemente e ancora in svolgimento.
– verrebbe meno la certezza del diritto; molti insegnanti sono stati vittime dei continui cambiamenti delle regole che disciplinavano i concorsi, a bandi chiusi, da parte dei Governi che si sono succeduti, pertanto non è più accettabile la mancanza di certezza del diritto.
– le pretese di assunzione di tutti gli iscritti sarebbe a beneficio solo di una minoranza, circa 1/5 del precariato, se consideriamo che le supplenze per l’a.s. 2022-23 sono più di 150.000, tra precari statali che non si sono potuti iscrivere allo straordinario bis, nuovi precari con almeno tre anni di servizio e quelli con servizio misto (statale più paritario) o paritario, che non hanno potuto partecipare al concorso.
Di fatto, i 4/5 dei docenti precari resterebbe fuori da ogni possibilità di reclutamento, condannati alla persistente condizione di precarietà, senza possibilità alcuna di abilitarsi né di stabilizzarsi nel tempo.
Il Comitato, pertanto, continuerà a opporsi fermamente a eventuali modifiche del bando del Concorso “straordinario bis”, tese a concedere abilitazione e graduatorie di merito agli iscritti.
Servono modalità alternative di reclutamento, non infondate e dannose modifiche di un bando concorsuale! Mirate alla concreta possibilità di assorbimento di una parte consistente del precariato.
Il Comitato ha già avuto modo di esprimersi in merito, anche formulando proprie proposte che consentano l’avvio di un percorso selettivo, seppur semplificato, per i precari triennalisti.
Ha altresì manifestato il proprio apprezzamento verso le ipotesi recentemente promosse dalle Organizzazioni Sindacali e al vaglio del Ministero dell’Istruzione e del Merito, finalizzate alla stabilizzazione dei docenti precari attraverso il sistema di un doppio canale di reclutamento strutturale che preveda formazione, prova finale, abilitazione e successivamente assunzione.
Il Comitato “Precari Uniti per la Scuola”
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