Attualità

No alle scuole seggi elettorali: l’appello dei parlamentari

C’è anche il dibattito sulle elezioni amministrative nelle scuole tenere banco in queste settimane: dopo i primi messaggi per evitare di interrompere l’attività didattica per l’election day, proprio qualche giorno fa è arrivato il no del Viminale: le elezioni amministrative del 20 e 21 settembre si svolgeranno negli istituti scolastici. Ma alcuni non si arrendono.

No alle scuole seggi elettorali

Infatti, come riferisce l’onorevole Alessandro Fusacchia, “insieme ad altre/i parlamentari della maggioranza di Camera e Senato abbiamo scritto alla Ministra Luciana Lamorgese per chiedere che le procedure elettorali vengano svolte non nelle scuole ma in altri locali disponibili sul territorio. Una decisione di questo tipo avrebbe un impatto reale sugli studenti e servirebbe anche a dimostrare nei fatti come la scuola sia davvero la nostra priorità e come l’interesse di milioni di bambini e ragazzi venga prima di tutto il resto“.

Alla base della richiesta, Fusacchia ricorda che “dopo mesi di chiusura delle scuole è necessario riportare tutti in classe il prima possibile e far sì che ciò avvenga senza ulteriori interruzioni, per consentire il veloce recupero degli arretrati: che sia formazione o socialità“.

Si era paventata l’ipotesi di utilizzare gli Uffici postali per le votazioni. Ma ma Poste Italiane ha rifiutato in quanto: sarebbe stato troppo costoso chiudere gli uffici per così tanti giorni.

I giorni perduti sono tre

Tuttavia è bene ricordare che i giorni di scuola perduti saranno in tutto tre: sabato 19 settembre (laddove si svolgano lezioni in quel giorno), poi lunedì 21 e martedì 22.

Per il resto confermato, per adesso, il calendario scolastico: tutti torneranno sui banchi il 14 settembre. Con l’eccezione della Campania, che ha deciso perciò di posticipare il rientro scuola direttamente al 24 settembre, dopo l’election day, appunto. Anche la Puglia sembra indirizzata in tal senso.

 

Fabrizio De Angelis

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