Sono molti infatti gli istituti nelle grandi città, dove, essendo gli aspiranti iscritti molto superiori alla disponibilità logistiche, si organizzano le classi con il sorteggio oppure si va verso metodi alternativi come le graduatorie per merito.
Da qui l’avvertenza del ministero di evitare, per quanto è possibile, questa pratica che comunque deve essere solo “l’estrema ratio”.
Dice infatti il Miur che “I criteri di precedenza deliberati dai singoli Consigli di istituto debbono rispondere a principi di ragionevolezza quali, a puro titolo di esempio, quello della viciniorietà della residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori. In quest’ottica, l’eventuale adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta, ovviamente, l’estrema ratio, a parità di ogni altro criterio”
Contestualmente sono confermati gli “anticipi”, cioè la possibilità di iscrivere i bimbi a 2 anni e mezzo alla materna e a 5 anni e mezzo alla primaria. Fatta salva la disponibilità di posti.
Incerto invece appare il destino delle sezioni primavera, quelle sezioni che accolgono i bimbi fra 2 e 3 anni e per questo il Miur chiarisce: “Poichè al termine dell’anno scolastico 2012/2013 viene a scadere l’accordo in Conferenza unificata sulle sezioni primavera, si fa riserva di fornire indicazioni in merito alle iscrizioni per l’anno 2013/2014 non appena sarà siglato il nuovo accordo”,
La circolare ministeriale sulle iscrizioni ricorda anche che “l’obbligo di istruzione dopo il primo ciclo si assolve, di norma, con la frequenza dei primi due anni di un percorso di istruzione secondaria di secondo grado o di istruzione e formazione professionale nonchè mediante la stipula di un contratto di apprendistato”, possibilità, quest’ultima, definita nel corso del 2011.
Per quanto riguarda inoltre le iscrizioni online nelle scuole paritarie, il Miur fa presente che per tali istituzioni “la partecipazione al progetto iscrizioni on line è facoltativa”. Del resto una indagine di Viale Trastevere ha evidenziato di recente che le scuole private non sono particolarmente all’avanguardia nella comunicazione via web con le famiglie. Solo una su due, per fare un esempio, ha un proprio sito internet. In tutti gli altri casi le famiglie, attraverso il portale ministeriale ‘Scuola in chiaro’, potranno accedere al modulo per iscrivere i figli.