Arriva del Regno unito un’importante misura di divieto, che presto potrebbe interessare anche altri paesi. Il Ministro britannico per l’Economia Circolare, Mary Creagh, ha presentato in questi giorni in Parlamento una legge per vietare la vendita di sigarette elettroniche monouso a partire dal 1° giugno 2025.
L’azienda britannica Materials Focus ha dichiarato che sono quasi cinque milioni le sigarette elettroniche monouso utilizzate ogni settimana nel Regno Unito e poi gettate tra i rifiuti, con una crescita del 400% rispetto all’anno precedente
Oggetto del bando sono i soli dispositivi monouso, non ricaricabili né riutilizzabili, accusati di contribuire alla proliferazione dei rifiuti sulle strade. Il processo di smaltimento di questi dispositivi è lento e difficile. Inoltre, le loro batterie al litio-ionico possono costituire un rischio di incendio e causare danni ai lavoratori che operano negli impianti per la gestione rifiuti.
Dal 1988, il 31 maggio di ogni anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) celebra la Giornata mondiale senza tabacco, con l’obiettivo di evidenziare gli effetti nocivi, sulla salute generale delle persone e in particolare dei più giovani e delle comunità, delle sigarette e di altri prodotti del tabacco e ora delle sigarette e dei dispositivi elettronici, il cui consumo sta crescendo proprio tra gli adolescenti.
Lo dicono ricerche, studi, associazioni: “svapare” fa male, fa correre dei rischi soprattutto quando si è giovani. I dati più recenti dello studio ESPAD, la più ampia e approfondita indagine a livello nazionale ed europeo sui comportamenti a rischio degli adolescenti, condotta e coordinata a livello italiano dagli esperti dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, conferma che fa un uso quotidiano di tabacco un ragazzo su cinque fra i 15 e i 19 anni.
Società scientifiche e organizzazioni di pazienti stanno facendo pressione perché le autorità sanitarie italiane introducano regole più severe sulla vendita e la commercializzazione delle sigarette elettroniche. Gli ultimi dati della Global Tabacco Youth Survey mostrano come quasi il 20% degli italiani tra i 13 e i 15 anni ne faccia uso, un netto aumento rispetto all’8,4% del 2014 e al 17,5% del 2018. Nonostante ne sia vietata la vendita ai minori, quasi il 34% di essi ha provato questi dispositivi almeno una volta. Le tendenze in altri Paesi europei sono simili, ma emerge che tra il 2014 e il 2019 la diffusione delle sigarette elettroniche in Italia era significativamente superiore alla media.
I giovani sono il principale obiettivo di campagne di marketing aggressive e attirati dall’ampia varietà di aromi degli e-liquid.
Di recente quest’anno la Società Italiana di Pediatria, insieme ad altre società scientifiche pediatriche e organizzazioni di pazienti, ha inviato una comunicazione al Ministro della Salute per chiedere una regolamentazione più severa sugli aromi e sulle campagne di marketing.
Al momento il Ministero della Salute italiano non ha risposto alle domande della rivista Nature Italy sull’esistenza di eventuali piani per rivedere l’attuale normativa sulle sigarette elettroniche.
ll Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della presentazione del Position Paper “Tumore al Polmone: la Via Maestra è la Diagnosi Precoce”, presso la sala stampa della Camera dei Deputati di Roma poche settimane fa, in cui sono stati illustrati i dati allarmanti sulla crescita delle neoplasie polmonari in Italia e nel mondo, ritiene fondamentale avviare una severa e attenta iniziativa d’informazione e ascolto presso le scuole italiane, specialmente presso gli istituti scolastici di secondo grado. È appena partita l’iniziativa “#UnRespiroPulito”, che consiste nel programmare almeno una lezione sui danni del tabacco alla presenza di specialisti sanitari del settore. Gli studenti potranno inviare slogan o locandine in formato digitale per la sensibilizzazione contro i danni da fumo (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com).
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