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“No obbligo, non significa no mascherina”, per Speranza va tenuta sempre in tasca pure a scuola: con più persone e finestre chiuse va messa

La scuola riparte senza più l’obbligo di indossare la mascherina. Ma la norma potrebbe presto cambiare. “Alla partenza sicuramente no”, non si porteranno le mascherine, “poi si valuterà il quadro epidemiologico passo dopo passo”, ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza sabato 27 agosto.

Intervenuto a Rtl 102.5, il ministro ha detto che “l’auspicio è che si possa utilizzare il tema della raccomandazione e della responsabilità individuale rispetto all’obbligo. Sarei un po’ più cauto nel dire no mascherina”.

La responsabilità è individuale

Secondo Speranza “no obbligo non significa però no mascherina: questo vale per uno stadio, per una serata al cinema o al teatro”. E quindi necessariamente anche per la scuola.

“Dire che non c’è l’obbligo significa assumere sempre un elemento di responsabilità individuale”.

Il ministro ha detto che quando un cittadino si trova “in un posto con numero significativo di persone, oppure in un posto dove non ci sono finestre aperte, anche senza obbligo uso la mascherina. La mascherina è uno strumento utile e in alcune condizioni è uno scudo importante. Le condizioni vanno valutate di volta in volta. Se capito in una riunione che dura diverse ore in un luogo parzialmente chiuso preferisco mettere la mascherina perché mi sento più protetto”.

Se il rischio sale copriamoci il volto

Secondo il numero uno del dicastero dell’Istruzione, se ci sono situazioni di particolare rischio “la mascherina è sempre utile. Una raccomandazione non significa in maniera secca no mascherina, ma su tutti gli ambiti”.

“Siamo gradualmente passati da una dinamica di obblighi a una dinamica di raccomandazioni. La raccomandazione – ha continuato Speranza – non significa un divieto, ma che in tutte le situazioni in cui c’è bisogno di proteggersi, la mascherina va usata. Questo vale in tutte le fasi della vita di una persona”.

Secondo il rappresentante del Governo, “la mascherina resta uno strumento molto utile e quindi uno strumento che per me resta ancora indispensabile. Gradualmente – ha concluso Speranza – noi abbiamo superato l’elemento dell’obbligo anche perché ora le persone sono più consapevoli e questo ci mette nelle condizioni di avere un elemento di responsabilità in più da parte di ciascuno”.

La cautela ci trova d’accordo

Qualche giorno fa anche La Tecnica della Scuola si è espressa favorevolmente all’utilizzo della mascherina in classe.

“Il problema – avevamo detto in diretta su Rai Radio 1 – è il contesto, è l’affollamento delle classi. La mascherina può essere tolta nel momento in cui si interroga un ragazzo, mentre un docente fa lezione, ma di base, proprio per le condizioni rimaste purtroppo immutate, la mascherina rimane al momento l’unico elemento aggiuntivo di difesa al Covid”.

Alessandro Giuliani

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