Noi, docenti di ruolo “ingabbiati” nel nostro grado di scuola

Egregio Presidente della Repubblica,

siamo docenti con contratto a tempo indeterminato della scuola statale italiana, docenti “fortunati”, docenti che un lavoro ce l’hanno seppure sudato, dopo tanti sacrifici, con anni di precariato alle spalle, in continuo movimento da nord a sud della nostra bella Italia per diversi anni, spesso oltre 10/15 alla ricerca di un incarico di supplenza per sfamare le nostre famiglie. Questi docenti “fortunati” direbbero tante altre categorie di lavoratori, sono gli stessi che per anni sono stati “sfruttati” e non immessi in ruolo nei tempi dovuti (vedi sentenze emesse dalla Giustizia europea) e che hanno dovuto percorrere migliaia e migliaia di chilometri con ingenti spese.

Siamo quei docenti “fortunati” che ci siamo visti ridurre il potere d’acquisto, con blocco contratti, blocco progressione economica, costretti a lavorare spesso in edifici non idonei e con classi pollaio e tanto altro ancora

Anche noi docenti “fortunati” abbiamo delle esigenze, delle richieste da fare alla Spett.le S.V. verso la quale nutriamo speranza.

Abbiamo un semplicissima richiesta da fare: vorremmo solo avere la possibilità e il diritto di acquisire nuove professionalità, nuova formazione (per altro previste dalle leggi e dai contratti) nuove abilitazioni all’insegnamento.

Chiediamo semplicemente di farsi promotore affinchè il Governo dia la possibilità a noi docenti di ruolo di poter acquisire nuove abilitazioni all’insegnamento che ci possa consentire la mobilità verso altre discipline e/o altri ordini di scuola.

Da più di 12 anni non si pensa ai docenti di ruolo, siamo stati esclusi da molte normative e i vari Governi non hanno MAI pensato a nulla di alternativo..

L’ultimo decreto che ha istituito i Percorsi Abilitanti Speciali (PAS) ne ha negato la partecipazione al personale di ruolo della scuola, mentre lo ha consentito a personale con contratto a tempo indeterminato di altri Enti pubblici nonché al personale di ruolo nella scuola privata (quindi non solo precari).

Inoltre per avere rispetto per le norme, non abbiamo presentato neanche domanda per l’inserimento nei PAS di cui al D.M. 58/2013 quando invece diversi sono gli interventi della giurisprudenza che hanno ammesso alla frequenza dei PAS presso l’Università Roma3 anche docenti privi del servizio richiesto.

Dopo concorsi, abilitazione acquisita e anni di servizio, non vorremmo ritrovarci a fare ancora selezioni alla veneranda età media di 50 anni, possibilmente accanto ai neo-laureati inesperti del “sistema scuola”.

Ci appelliamo a Lei Signor Presidente affinchè venga data a noi docenti di ruolo, la possibilità di acquisire nuove abilitazioni.

I lettori ci scrivono

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