Spettabile ministro Lorenzo Fioravanti, sono una dei 23000 docenti “esiliati” che per colpa di un algoritmo fallace (dichiarato tale da tutti tribunali) si è trovata sbalzata a km e km di distanza dai propri affetti. Come le dicevo in precedenza, sono una docente ma anche una mamma.
Sí una mamma che per esercitare la sua funzione di docente al di fuori della sua provincia ( dove ha superato ben 3 concorsi selettivi) è costretta a lasciar i propri figli minorenni (15 anni, 10 anni e 16 MESI).
Vedo i miei figli solo nel fine settimana. Secondo lei, soprattutto il mio ultimogenito di sedici mesi per lo Stato è cosí autonomo da poter stare senza la sua mamma? Purtroppo nonostante avessi 3 figli minorenni non sono riuscita a beneficiare neppure dell’assegnazione provvisoria (chissà perchè…). Questi sono gli enormi disagi affettivi per non parlare di quelli economici… Noi docenti “esiliati” dobbiamo far fronte ai costi esosi di alloggi, vitti e viaggi per ricongiungerci ai nostri cari.
Praticamente stiamo esercitando la nostra professione gratis, solo per mantenerci un posto di lavoro. I rimedi ci sono per aiutare il rientro di tutti i suddetti docenti ma fin ora non è stata presa nessuna misura che ci aiuti a ritornare nei nostri territori, abbiamo assistito solo a spot propagandistici.
A nulla sono servite le manifestazioni, le lettere, ecc… Ci sentiamo soli e abbandonati. Per fortuna ho dei colleghi stupendi, che mi supportano e mi incoraggiano, degli alunni che considero miei figli, ma come puó ben comprendere ció non basta, mi manca la cosa più preziosa che ho al mondo: I MIEI FIGLI. Non voglio fare la mamma ad intermittenza (per i miei figli voglio esserci sempre), non voglio voler scegliere tra fare la mamma o l’insegnante.
Adoro la mia professione ed amo i miei figli, vorrei esercitare entrambi i miei ruoli senza che l’uno debba escludere necessariamente l’altro. Nell’attesa di avere una sua risposta in merito alle soluzioni che intenderà adottare per il rientro di tutti i docenti “esiliati”, la ringrazio cordialmente per l’attenzione.
Maria Grazia Delle Cave
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