Siamo un gruppo di docenti precari appartenenti alle Graduatorie di Istituto della Scuola secondaria che, lavorando con incarichi annuali su cattedre vacanti con contratto a termine, hanno mandato avanti la scuola pubblica per molti anni.
Nell’a.s. 2013/2014 abbiamo avuto la possibilità di conseguire l’abilitazione all’insegnamento tramite i percorsi abilitanti speciali, i cosiddetti PAS, alias TFA Speciali DM 81/13. Il percorso abilitante, indispensabile per l’ingresso in ruolo (ipotetico) è costato a ciascuno di noi tantissimo, sia in termini economici (il costo del corso universitario si aggirava tra i 2000 e i 2500 euro, in base alla regione), sia in termini morali, fisici, psicologici poiché siamo stati sottoposti a carichi di lavoro e di impegno enormi ed imprevisti.
Malgrado ciò, ognuno di noi, durante la frequenza del corso, ha garantito il servizio a scuola con tutto ciò che questo comportava (preparazione e correzione di lezioni, compiti e verifiche ed espletamento dei doveri burocratici). Così i nostri carichi di lavoro hanno superato le 12 ore effettive giornaliere, senza considerare i tempi necessari per gli spostamenti al fine di raggiungere le sedi di lavoro e quelle in cui si tenevano le lezioni dei corsi (che variavano quasi giornalmente).
Con questa missiva vogliamo innanzitutto denunciare che la nostra condizione di lavoratori precari rimane tuttavia immutata, perché non abbiamo alcuna certezza di vederci stabilizzati neanche in un lontano futuro, sic stantibus rebus.
Infatti:
1) Continuiamo a rimanere nelle Graduatorie di Istituto riservate anche alle supplenze brevi e temporanee; questo vuol dire che ogni anno a settembre dobbiamo aspettare che avvenga “il miracolo” di una chiamata da parte dei dirigenti scolastici, sapendo solo all’ultimo momento se e dove andremo a lavorare, a differenza di tutti coloro che si sono abilitati fino al 2006, seguendo percorsi pressoché identici a quello che abbiamo seguito noi, che sono stati inseriti nelle graduatorie permanenti (ora definite graduatorie ad esaurimento), e che hanno avuto, o stanno per avere, la possibilità di diventare docenti a tempo indeterminato (ossia, di ruolo) secondo la regola del doppio canale.
2) Ci vediamo ingiustamente scavalcati da persone che non hanno maturato esperienza alcuna di lavoro nell’ambito scolastico. Questo accade perché l’attuale Ministro ha deciso (con un atto incostituzionale) di assumere a tempo indeterminato gli idonei al concorso 2012, cambiando il regolamento iniziale del concorso stesso, che si è concluso nel 2013. Un concorso, tra l’altro, aperto a tutti coloro in possesso di un titolo di Laurea senza richiesta alcuna di esperienza nell’ambito dell’insegnamento;
3) Ci vediamo ingiustamente scavalcati da coloro che hanno conseguito l’abilitazione tramite il percorso denominato Tirocinio Formativo Attivo (TFA) riservato in teoria a coloro che vogliono onseguire l’abilitazione all’insegnamento senza aver maturato almeno tre anni di esperienza.
Il fatto che per accedere ai PAS non ci sia stata una preselezione, sostituita dal riconoscimento degli
anni di servizio prestati, non è stata una scelta dei docenti, ma del ministro della pubblica istruzione Profumo. Cambiare direzione in corso d’opera attraverso escamotage e trucchi di tipo amministrativo, scatenando un’inevitabile guerra tra poveri, è indegno in un paese che si dichiara civile.
Si rammenta inoltre che tali percorsi abilitanti riservati furono già organizzati come da DM n. 85 del 18 novembre 2005 e che il personale neo abilitato ha ottenuto alla fine del percorso l’ingresso nelle graduatorie permanenti e in seguito il servizio a tempo indeterminato.
4) Moltissimi colleghi con parecchi anni di servizio non sono stati ammessi a frequentare i percorsi abilitanti poiché sono stati scaglionati negli anni successivi con pesanti ripercussioni, ma contemporaneamente è stato attivato in parallelo un nuovo ciclo TFA, al quale possono partecipare tutti (anche se nella testa dell’attuale ministro Giannini c’è l’idea che vi accedano solo i giovani laureati);
5) Il Ministro Giannini ha detto: “Il prossimo anno (2015 n.d.s.) bandiremo un nuovo concorso per 17mila docenti, perché è l’unico strumento per l’inserimento di nuovi insegnanti”. Allora quale valore hanno l’abilitazione e l’esperienza, se basta passare qualche esame per accedere al ruolo d’insegnante?
6) Infine, denunciamo che la nostra situazione di precariato viola la normativa europea riguardante il diritto di essere assunti a tempo indeterminato dopo tre anni di servizio, senza necessità di frequentare, e soprattutto di pagare, alcun tipo di corso.
In conclusione, noi che siamo abilitati attraverso i PAS siamo: selezionati, abilitati, con esperienza. Che cos’altro serve per diventare di ruolo!?
Abbiamo diritto alle stesse opportunità che sono state riservate agli abilitati SISS, ossia:
1) entrare di diritto nelle graduatorie provinciali (alias ad esaurimento/ex permanenti);
2) essere, a tempo debito, assunti a tempo indeterminato.
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