I docenti italiani guadagnano la metà rispetto ai loro colleghi tedeschi. Una notizia, ormai, tristemente nota.
A confermarlo sono sia i dati di Eurydice che di Ocse: lo stipendio dei docenti in Germania corrisponde quasi in tutte le categorie al doppio che in Italia.
I dati riguardano gli insegnati dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria di secondo grado. Differenze di stipendio sono nette sia all’inizio della carriera del corpo docenti, sia dopo 15 anni di insegnamento che alla fine degli anni di pratica professionale.
Ad inizio carriera un docente italiano di scuola media guadagna mediamente 25.107 euro annui. In Germania un docente di pari livello ne guadagna 51.334, esattamente il doppio. Il discorso non cambia per gli altri gradi di insegnamento nei due paesi.
L’Italia rimane per tutte le categorie del settore sempre sotto la media europea.
Secondo il Conto annuale 2016 redatto dalla Pubblica amministrazione, nel 2009 la retribuzione media di un docente era pari a 30.570 euro lordi. Da quell’anno al 2016, i salari hanno subito una perdita pari a più del 7%, corrispondente ad una diminuzione di 2.167 euro annui.
Per quanto riguarda il monte delle ore di lavoro dei docenti, l’Italia, con le sue 752 ore medie per i docenti di scuola primaria e le 616 ore per medie e superiori, sembra essere in linea con la media dei Paesi Ocse.
La Germania, con una media di 799 ore annuali per la scuola primaria, 750 e 714 rispettivamente per gli altri gradi, supera l’Italia.
Il sistema educativo e scolastico della Germania viene stabilito dagli stati federali.
Esso suddivide i percorsi formativi in categorie ben precise e abbastanza rigide. Esistono anche in Germania scuole sia pubbliche sia private, ma anche quest’ultime devono conformarsi alle normative ufficiali dei Länder (stati federali) di rispettiva appartenenza territoriale.
L’obbligo scolastico inizia a 6 anni e consiste in 9 anni di frequentazione di una scuola, in alcuni Länder anche di 10 anni.
Diversi docenti italiani hanno deciso di emigrare e andare ad insegnare in Germania.
La situazione degli stipendi in Germania (valevole per i maestri)
La Tecnica della Scuola ha deciso di raccogliere alcune testimonianze di insegnanti italiani che hanno deciso di trasferirsi in Germania.
I docenti hanno preferito mantenere l’anonimato quindi useremo nomi di fantasia:
C’è il caso di Alice
Perché ha scelto di trasferirsi in Germania?
Per motivi personali
Dove insegna? Qual è il rapporto con gli altri docenti?
Insegno in una scuola comprensiva (media e ginnasio = superiore). Ho buoni rapporti con i colleghi con i quali ho più contatti lavorativi. Siamo 140 e non tutti si conoscono.
Quante ore lavora e quali attività sono comprese?
Lavoro da quest’anno sempre a tempo pieno, ma per età, ore straordinarie svolte in precedente e per impiego nella superiore per più di 8 ore, godo di uno sgravio orario per cui invece di 25 ore settimanali, ne faccio 20. Si tratta di ore frontali o attività in classe, poi ci sono da fare 2 sorveglianze per 40 minuti in totale, i collegi docenti, le riunioni dei team, le riunioni per materia, i colloqui con i genitori, la preparazione e la valutazione delle lezioni, la correzione dei compiti e verifiche, le attività extra-scolastiche. In Assia si conteggia un totale di 41 ore settimanali.
Quanto guadagna e pensa che il guadagno sia commisurato al suo lavoro?
Guadagno netto poco più di 3000 euro. Non mi lamento, ma il costo della vita è piuttosto alto e l’intensità del lavoro pure. In periodi di correzione delle verifiche si sacrificano i fine settimana più volte e questo ogni 2-3 mesi. Per questo lo stipendio dovrebbe essere aumentato di almeno 200 euro.
Pentita di aver lasciato l’Italia? Pensa che i docenti non siano considerati abbastanza?
Non sono pentita di vivere qui e lavorare qui, in Italia vado ogni due mesi, quindi di frequente e, avendo amicizie tra insegnanti e docenti universitari, trovo la loro situazione in nessun modo adeguata ai loro compiti ed alla autorevolezza ad essi correlata. La scarsa considerazione è dovuta in gran parte alla stessa scarsa considerazione dei governi verso istruzione, formazione e cultura, confermata da tagli continui, e dalla regressione socio-culturale degli italiani.
Poi c’è il caso di Claudia
Perché ha scelto di trasferirsi in Germania?
Per vari motivi, in un primo momento per motivi di studio e di lavoro, avendo studiato Lingue e Letterature Straniere mi sono trasferita a Marburg, città la cui università è gemellata con la Ca’ Foscari di Venezia; più tardi, ci sono rimasta per motivi famigliari e lavorativi: dopo aver frequentato un corso biennale di abilitazione all’insegnamento a Francoforte il cui titolo di abilitazione mi venne riconosciuto dal Miur di Roma tentai di rientrare in Italia, ma non sono riuscita a passare di ruolo.
Sono rimasta all’interno della graduatoria ad esaurimento per ben nove anni e quando grazie alla legge Renzi ho finalmente ottenuto un incarico a tempo indeterminato non sono potuta tornare per motivi famigliari.
Dove insegna?
Insegno in un Gymnasium statale di Francoforte le seguenti materie: francese, italiano, etica e tedesco. In Germania si insegnano normalmente due materie, poi per esigenze interne e su richiesta del preside se ne insegnano anche una o due in più.
Il Gymnasium tedesco è una scuola che dura 9 anni, e prevede un percorso più lungo rispetto alle altre due scuole alternative: Realschule e Hauptschule, Il Gymnasium infatti comprende una fascia di età che va dalla 5. elementare alla 5. superiore. Al termine del Gymnasium, dopo vari esami finali si ottiene l’Abitur, il diploma di maturità, che permette di accedere all’Università.
Qual è il rapporto con gli altri docenti?
La scuola in cui insegno è piuttosto grande (circa 90 -100 colleghi per circa 1000 studenti) e multietnica, sia per quanto riguarda i colleghi, le cui nazionalità sono svariate (russa, polacca italiana, iraniana, inglese, francese, indiana) che gli studenti (in una classe di 30 ragazzi la minoranza è rappresentata dai ragazzi i cui genitori sono tedeschi.
Quante ore lavora e quali attività sono comprese?
Insegno 26 ore (lezioni frontali) da circa due anni. Prima per motivi famigliari (madre sola con figlio ancora piccolo) avevo chiesto una riduzione dell’orario e facevo un part-time di 18 ore. collegi docenti, le riunioni dei team, le riunioni per materia, i colloqui con i genitori, le attività extra-scolastiche.
Alle 26 ore di insegnamento si devono comunque aggiungere le ore settimanali dedicate alla preparazione e valutazione delle singole lezioni e correzione dei compiti e verifiche, i 50 minuti di sorveglianza (in Germania non c’è la figura del “bidello”) e le ore che definisco extra: corrispondenza regolare con colleghi per il coordinamento materia o risolvere problemi famigliari e scolastici dei ragazzi e le ore per le seguenti attività: programmazione e organizzazione scambi e soggiorni linguistici (nel mio caso in Francia e in Italia).
Inoltre, insegnando tedesco come lingua straniera alla classe di stranieri ed essendone la referente devo garantire consulenza famigliare e didattica per sostenere il percorso d’integrazione di ragazzi con background migratorio. Per farla breve arrivo ad una media di 45-48 ore settimanali.
P.S.: anche se nel Tarifvertrag Hessen si parla di 42 ore per Beamten (funzionari statali) e 41 per gli Angestelten (insegnanti con contratto a tempo indeterminato ma non di ruolo). È comunque il più gravoso orario in Germania. Tutti gli altri Bundesländer hanno 38,5 o 39 ore.
Quanto guadagna e pensa che il guadagno sia commisurato al suo lavoro?
Guadagno 3500 al mese, da cui vanno sottratti, essendo Beamtin (insegnante di ruolo) i contributi dell’assicurazione sanitaria privata che corrispondono a circa 390.00 mensili. Quindi guadagno netto è pari al 3200.
Cifra comunque indispensabile considerando il costo vita a Francoforte e gli affitti (un bicamere costa in media 1300 euro) e la mia situazione famigliare (madre con figlio a suo carico).
Pentita di aver lasciato l’Italia?
Non posso dire di essermene pentita, alcune cose dell’Italia si rimpiangeranno sempre, la natura, l’arte, quel senso di casa, e forse un lavoro da insegnante con meno materie e meno responsabilità quindi anche più rilassante anche se meno retribuito, ma poi ci si abitua, e in fondo ci si ritorna spesso e poi, grazie alle 6 settimane di vacanze estive, ci suo può godere anche soggiorni più prolungati.
Pensa che i docenti non siano considerati abbastanza?
Sì forse in Italia gli insegnanti godono di minor considerazione rispetto a quella che godono i loro colleghi tedeschi.
Poi c’è Paolo, altro docente che ha deciso di lasciare l’Italia
Perché ha scelto di trasferirsi in Germania?
Avevo vissuto precedentemente, avevo conoscenti e ho incluso la Germania nella mia ricerca di lavoro.
Dove insegna? Qual è il rapporto con gli altri docenti?
Insegno a Berlino. Il rapporto con gli altri docenti è professionale, si limita all’ambito lavorativo, è cordiale e rispettoso.
Quante ore lavora e quali attività sono comprese?
Settimanalmente: 26 ore di insegnamento frontale, 3 ore di supplenze e 3 sorveglianze di 20 minuti ciascuna. In Germania, visto che non esistono i bidelli, gli insegnanti devono assumere anche le mansioni di sorveglianza.
A queste ore si aggiungono quelle di preparazione delle lezioni, di correzione dei compiti, di colloqui con colleghi, studenti, genitori e presidenza, le riunioni, gli aggiornamenti, le attività di coordinazione della classe, l’organizzazione e svolgimento di gite. Queste attività non sono conteggiate dal datore di lavoro, ma è per questo che il contratto di lavoro è inteso come impegno full-time (minimo di 40 ore settimanali).
Quanto guadagna e pensa che il guadagno sia commisurato al lavoro?
Berlino paga intorno ai 5100 euro lordi che, in funzione del tipo di assicurazione sanitaria, situazione familiare e classe fiscale, si traducono in circa 3000 euro netti. Il guadagno è inferiore a quello di altri Länder, il numero di ore di insegnamento e le mansioni accessorie superiori.
Soprattutto a Berlino si sconta il fatto che gli insegnanti, a differenza del resto della Germania, non sono funzionari (Beamte) i quali godono di regimi sanitari, incentivi familiari e trattamenti pensionistici estremamente più vantaggiosi. Rispetto all’Italia invece il guadagno è sicuramente molto più interessante. Come insegnanti, quindi, persone titolari di una formazione accademica e post accademica di 7 anni, non ci si sente tanto svantaggiati come in Italia.
Pentito di aver lasciato l’Italia? Pensa che i docenti siano considerati abbastanza?
No, nessun pentimento, dispiacere però magari sì. Perché dispiace vedere che in Italia non si possa avere ciò che in Germania è ritenuto un diritto normalissimo e cioè una retribuzione dignitosa. La considerazione discende dalla retribuzione, quindi risponderei affermativamente.
E infine c’è il caso di Viviana
Perché ha scelto di trasferirsi in Germania?
Mi sono trasferita in Germania per motivi famigliari.
Dove insegna? Qual è il rapporto con gli altri docenti?
Insegno in un liceo. Il rapporto con le colleghe e i colleghi è buono.
Quante ore lavora e quali attività sono comprese?
Lavoro 22 ore anziché tempo pieno che sarebbero 25. inoltre sono in parte e responsabile della home page, dell’organizzazione dei corsi di ripetizione. Naturalmente dovrò assumere altri compiti in futuro tipo consulente dei conflitti all’interno della scuola.
Quanto guadagna e pensa che il guadagno sia commisurato al lavoro?
Non trovo che si guadagni abbastanza e questo è sicuramente dovuto al fatto che nella società odierna sia un lavoro che agli occhi delle persone ha perso valore. Non sono assolutamente pentita di aver lasciato l‘Italia che non mi avrebbe mai dato l‘opportunità di esercitare l‘insegnamento, oltre al fatto che vivo qui perché sono sposata con un tedesco.
Trovo problematico dire quanto si guadagna perché qui differenziano tra netto e lordo e mi è già capitato di leggere fesserie a questo riguardo in Italia. Se vuole guardi quanto guadagna un Studienrätin o Gymnasiale Oberstufe.
In base alla carta dei redditi, se sposata o no, se figli e no, tutto cambia. In proporzione guadagnano circa quanto gli insegnanti italiani che hanno solo 19 ore.
Credo che la retribuzione sia inadeguata in quanto ci obbligano a farci carico di molti impegni che con l’insegnamento non hanno a che fare nulla. Hanno tolto bidelli, tecnici informatici o non mettono a disposizione psicologi e si aspettano che noi, con un corso di 20 ore (per cui gli esperti invece studiano anni), ricopriamo queste funzioni. Io lavoro inoltre in un Gymnasiale Oberstufe per poter lavorare tempo pieno dovrei smettere di vivere e stare solo a correggere.
Qui non si possono fare interrogazioni, ma solo compiti scritti anche per le materie secondarie. Insomma non è facile spiegarlo a chi non conosce il sistema scolastico tedesco.
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