In riferimento all’articolo del 10/01/2014 che condivido in toto, mi permetto anch’io docente di Scuola Primaria, una delle tante “privilegiate” cui fa riferimento la parlamentare di Lista Civica di fare delle precisazioni. Premettendo che noi docenti della Primaria facciamo, come da contratto, già 24 ore, vorrei sottolineare che alle suddette ore se ne aggiungono molte di più, non riconosciute e né naturalmente retribuite, che quotidianamente espletiamo a casa eseguendo incombenze scolastiche ugualmente fondamentali, quali: correzione di compiti ed elaborati vari, preparazione ed organizzazione di materiali, attività e contenuti da svolgere a scuola, gestione e compilazione di registri vari, tra cui quello elettronico (che non è roba da poco), autoaggiornamento (per chi ci tiene alla propria formazione permanente), ecc…Inoltre la sig. ra Capua trascura il fatto che, oltre alle 24 ore di attività frontale con gli alunni, noi docenti siamo obbligati ad effettuare le cosiddette “ore funzionali all’insegnamento”, utili per presenziare a riunioni varie di carattere collegiale. E’ chiaro che tutte queste cose la sig. ra Capua le disconosce.
A questo punto sorge spontanea una domanda: se il futuro della nostra scuola dipende dalle decisioni di parlamentari di tal fatta che ne ignorano il suo funzionamento e le sue esigenze…chi potrà più salvarla? E poi, se la nostra parlamentare ci ritiene una classe privilegiata, quindi da invidiare, come mai non ha scelto di fare la docente, invece di optare per la carriera politica? Mi chiedo con quale coraggio i nostri politici attribuiscono ad altre categorie (e in particolar modo a quella più sottopagata dei docenti) i privilegi di cui hanno sempre goduto e continuano spudoratamente a godere!
A questo punto sorge spontanea una domanda: se il futuro della nostra scuola dipende dalle decisioni di parlamentari di tal fatta che ne ignorano il suo funzionamento e le sue esigenze…chi potrà più salvarla? E poi, se la nostra parlamentare ci ritiene una classe privilegiata, quindi da invidiare, come mai non ha scelto di fare la docente, invece di optare per la carriera politica? Mi chiedo con quale coraggio i nostri politici attribuiscono ad altre categorie (e in particolar modo a quella più sottopagata dei docenti) i privilegi di cui hanno sempre goduto e continuano spudoratamente a godere!