I laureati in Scienze della Formazione Primaria (immatricolati negli a.a. 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011), attualmente inseriti nella seconda fascia delle graduatorie di istituto, manifestano contro la riforma della scuola affinché il disegno di legge (DdL) che va all’esame in Parlamento non trovi approvazione per valide motivazioni:
1. ll documento La Buona Scuola aveva indicato nelle categorie dei laureati in Scienze della formazione primaria V.O. e negli ex congelati Ssis i possibili destinatari di un allargamento del piano di assunzioni, qualora fossero rimasti posti nel plafond ipotizzato di 148.100 unità. Invece, ridotto il numero massimo di immissioni in ruolo a 100.701 unità, delle promesse contenute nella “Buona Scuola” (così come per altre categorie, vedi idonei del concorso 2012) si è fatta carta straccia.
2. Con il piano di assunzioni, finisce l’era delle graduatorie ad esaurimento, perché dopo l’anno 2015/2016 ci saranno solo concorsi, ma noi siamo plurilaureati, abilitati, specializzati esclusi dalle GaE per un mero criterio temporale. Il nostro diritto è stato leso perché abbiamo conseguito lo stesso titolo e percorso di chi in GaE è già inserito!
3. Scioccante è il fatto che sarà fatto divieto ai docenti precari di cumulare supplenze per un quantitativo superiore a 36 mesi. Questo per non incappare nelle sanzioni che sono state indicate dalla sentenza della Corte di giustizia europea che ha condannato l’Italia per la reiterazione dei contratti a termine. Il Ministero ha pensato bene di evitare richieste risarcitorie o assunzioni coatte per sentenza!
Questa è la lettera che i laureati in Scienze della formazione primaria V.O. stanno inviando in queste ore ai rappresentanti del Governo con l’obiettivo di sensibilizzarli attraverso la conoscenza del loro percorso normativo.
Siamo laureati in Scienze della Formazione Primaria (immatricolati negli A A. 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011), abbiamo affrontato gli studi e conseguito i titoli (comune infanzia, comune primaria, con relative specializzazioni come insegnanti di sostegno), nella consapevolezza del PARADOSSO al quale dovevamo inevitabilmente rassegnarci: essere abilitati all’insegnamento, ma non poter accedere alle graduatorie ad esaurimento.
Intendiamo fare un breve e COMPLETO excursus normativo (dall’anno 2003 a oggi) in riferimento, esclusivamente, al corso SFP quadriennale. Ricordando che la fonte primaria del diritto rimane comunque la nostra Costituzione!
La facoltà di Scienze della Formazione Primaria, nasce con il decreto ministeriale 26 maggio 1998, dal 2003 abilita pienamente all’esercizio della professione di maestro nella scuola primaria e dell’infanzia, previo superamento di una prova di ammissione con valore concorsuale e di un percorso accademico strutturato in 40 esami, 8 laboratori e 4 tirocini, coronato, poi, dalla discussione della tesi di laurea, valevole come esame di Stato, dinanzi a un ispettore del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur).
Dall’ anno accademico 2011/2012, il corso quadriennale di Scienze della Formazione Primaria è stato abolito e sostituito da un corso quinquennale (decreto 10 settembre 2010, n. 249), che non prevede inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento.
Con la legge 28 marzo 2003, n. 53, gli studenti immatricolati al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria (corso istituito a norma dell’articolo 3, comma 2, della Legge 19 novembre 1990, n. 341), una volta laureati, erano abilitati all’insegnamento nella scuola materna o nella scuola primaria e inseriti nelle graduatorie permanenti (GP) (previste dall’articolo 401 del testo unico, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni).
L’inserimento nelle GaE, che noi rivendichiamo, regolato dall’art. 401, norma l’accesso a quelle che allora erano le Graduatorie Permanenti (GP) nelle quali si entrava dopo aver vinto una procedura concorsuale.
A seguito della legge n. 296/2006, le Graduatorie Permanenti sono state trasformate in Graduatorie ad Esaurimento (GaE), impedendo di fatto nuovi inserimenti.
Nonostante ciò, il corso di laurea in scienze della formazione primaria non ha mutato le proprie caratteristiche: test di accesso con valore concorsuale e conseguente numero chiuso, programmato sulla base del fabbisogno regionale, fabbisogno di fatto ridicolo dal momento che si formano insegnanti ma non ci sono posti per inserirli lavorativamente. Scherzo del destino o gioco economico delle sedi universitarie e dunque dello Stato?
La legge 296/2006 che trasformò le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento, ipotizzò una fase transitoria che prevedesse eventuali adattamenti in attesa di un nuovo sistema di abilitazione e formazione nonché un nuovo sistema di reclutamento.
Il primo adattamento si è verificato nell’ottobre 2008, con la legge n. 169 art. 5 bis che modificava le disposizioni di aggiornamento per le GaE, permettendo l’ingresso a circa 21.000 docenti tra Cobaslid, abilitati in strumento musicale in base alle due classi di concorso, IX ciclo SSIS e immatricolati 2007/2008 in scienze della formazione primaria.
La medesima sorte non è toccata agli studenti immatricolati negli anni accademici 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011, i quali, sono stati esclusi da questo importantissimo canale di reclutamento sulla base di un mero criterio temporale.
Nel 2012 è avvenuto il “secondo adattamento”, con il comma 2/ter, dell’articolo14 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14 (cosiddetto Milleproroghe 2011), è stata istituita una fascia aggiuntiva nelle graduatorie a esaurimento che,però, ha restrittivamente ridotto l’accesso alle stesse per gli abilitati entro il mese di marzo 2012, ovvero per coloro che hanno conseguito il titolo entro l’anno accademico 2010/2011.
Da quanto esposto sopra si evince chiaramente che nelle GaE, seppur chiuse con la legge n. 296/2006, sono stati inseriti, nel 2009 e nel 2012, i colleghi laureati e abilitati con il corso Sfp quadriennale.
Oggi, alla luce della nuova prospettiva del signor Matteo Renzi, riteniamo doveroso, da parte del Parlamento e del Governo, un intervento normativo finalizzato a consentire l’inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento di tutti gli insegnanti che hanno conseguito, o stanno per conseguire, la laurea in suddetti corsi. avendo effettuato il medesimo percorso formativo e avendo conseguito il medesimo titolo accademico dei colleghi già immessi nelle GaE.
Tutto ciò al fine di garantire parità di trattamento rispetto ai colleghi che hanno goduto dei medesimi benefici.
Il dibattito sulla questione è aperto da anni, ma non è solo dell’ingiustizia perpetuata nei confronti degli immatricolati a partire dall’a.a. 2008/2009, ciò di cui vogliamo parlare, bensì di una situazione che, a nostro parere, ha ancora di più dell’incredibile: le graduatorie ad esaurimento di sostegno vengono puntualmente esaurite, ma ai docenti come noi, laureati, abilitati, specializzati, continua ad essere negato l’accesso agli elenchi del sostegno delle suddette graduatorie.
La pratica che ad ogni anno scolastico si propone, in seguito all’esaurimento della GAE, è la chiamata di insegnanti di sostegno dalle graduatorie di istituto o, addirittura, dalla messa a disposizione, per coprire i posti rimasti liberi. Perché di posti vacanti, sul sostegno, ce ne sono.
Ancora più assurdo è che restiamo esclusi, nonostante il ministero stesso abbia riconosciuto l’importanza di nominare docenti specializzati. Con la circolare ministeriale del 18 settembre 2013, ha infatti raccomandato le scuole di prendere in considerazione eventuali domande di messa a disposizione di aspiranti forniti del titolo di specializzazione su sostegno, in considerazione delle numerose pronunce giurisprudenziali sul punto. Questo conferma la necessità di dare precedenza a noi, docenti specializzati, ma, ancora una volta, ci viene negato l’accesso alle graduatorie ad esaurimento e di conseguenza la possibilità di stabilizzarci.
L’indignazione, raggiunge i massimi livelli quando si viene a conoscenza del fatto che, addirittura, avanzano posti di sostegno sulle immissioni in ruolo. Il problema è che candidati ce ne sarebbero eccome, se solo non fossimo destinati a rimanere nella seconda fascia delle graduatorie di istituto dalle quali, ovviamente, non accederemo mai al ruolo; destinati, quindi, a contratti a tempo determinato, annuali quando ci va bene, vivendo in una situazione di ansia e angoscia che ci assalirà ad ogni nuovo anno scolastico, provando un innegabile senso di amarezza e sconforto ogni qual volta assistiamo all’immissione in ruolo di colleghe/i immatricolate/i solo un anno prima di noi, al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria (pur avendo compiuto il medesimo percorso formativo).
Il tutto, nella consapevolezza che l’unica via per aspirare al ruolo è il concorso, come se non fosse bastato l’aver superato un test di ingresso per accedere al corso di studi, e poi i numerosi esami, le ore di tirocinio (comune e sostegno), ore di laboratori, tesi e discussione in seduta di laurea, presieduta dal rappresentante Miur dell’Usr. Stanchi, sfiduciati continuiamo ad elemosinare un diritto al lavoro e lo Stato continua a ledere i diritti di continuità educativa e didattica a tanti bambini.
Stiamo cercando di farci sentire dallo Stato che però continua a non sentire la nostra voce, la voce di una categoria alla quale è stata tolta illegittimamente e senza un motivo valido la possibilità di entrare di ruolo.
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