Noi, lettori all’estero e le incongruenze della legge delega

La figura del Lettore d’italiano all’estero è riconosciuta come una delle più importanti e delicate per la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo. L’attività dei Lettori e delle Lettrici non si limita alla gestione professionale della didattica, delle conoscenze culturali e linguistiche, ma è rivolta alla promozione della lingua e della cultura italiana nel Paese in cui si trovano ad operare.

I Lettori e le Lettrici sono docenti di ruolo in Italia, temporaneamente al servizio del MAECI in Europa, Asia, Africa, Australia e Americhe (grazie ad un sistema unico ed originale al mondo che permette questa mobilità professionale); sono docenti, quindi, con una lunga esperienza nel mondo della scuola, formati e aggiornati sugli aspetti metodologici, linguistici e culturali, abituati al continuo contatto con gli studenti, italiani e stranieri, presenti e accolti anche nella scuola italiana.

Inoltre, essendo inseriti nei Dipartimenti Universitari, fungono da legame non solo tra due lingue ma tra due realtà accademiche diverse, per potenziare i rapporti culturali bilaterali, gli scambi tra studenti, per promuovere la Certificazione in lingua italiana. Svolgono quindi quel delicato e importante compito di trait d’union, di coinvolgimento delle parti auspicato dal Ministero dell’istruzione presso i Dipartimenti di italianistica delle università straniere, diffondendo con grande entusiasmo la lingua e la cultura del nostro Paese.

 

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La figura del Lettore Ministeriale costituisce una specificità e un’eccellenza tutta italiana, non prevista da altri Paesi, che pur investono in modo molto più consistente e organico sulla diffusione della loro lingua e cultura. Il Lettore è motivo di prestigio per l’Università di accoglienza e valido supporto per i Dipartimenti di Italianistica nel promuovere la scelta della lingua italiana da parte degli studenti, in condizioni di concorrenza rispetto all’offerta di altre lingue.

I dati forniti in occasione degli ultimi Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo hanno mostrato una costante ed imponente crescita del numero degli studenti della nostra lingua nel mondo, anche grazie alla nostra azione.

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato e inviato alle Commissioni Parlamentari, per riceverne in solo 60 giorni il parere consultivo, un Decreto Delega per riordinare e adeguare la normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero, che mina la nostra professionalità e non premia il lavoro fatto in questi anni, stravolge la figura del Lettore e provoca mutamenti profondi.

Per questo noi Lettori e Lettrici ministeriali in servizio all’estero dichiariamo la nostra ferma contrarietà al Decreto e condividiamo la preoccupazione espressa da tanti Collegi Docenti delle scuole straniere, che ritengono che la sua entrata in vigore possa rendere meno efficace l’azione educativa e non porti ad un miglioramento del servizio offerto da Lettori e insegnanti.

Nel Decreto Delega ci pare manchi una analisi, una visione d’insieme, non si evince alcuna intenzione di impiegare nuove risorse per strategie e innovazione che valorizzino la lingua e cultura italiana sulla base di nuove esigenze culturali, mentre emergono esigenze di mero risparmio sui costi di gestione e del personale, sebbene il contingente scolastico all’estero sia già stato drasticamente ridimensionato dalla spending review e sia stato tagliato l’assegno di sede.

La Delega stabilisce la prevalenza delle norme contenute nel Decreto rispetto alle norme contrattuali, già vigenti al momento della presa in servizio all’estero. Con evidente disomogeneità di trattamento rispetto alle altre tipologie di personale in servizio all’estero, a parità di qualifiche funzionali, lo schema di Decreto riduce ulteriormente l’indennità di sede, penalizza il rientro in Italia (con l’abolizione della supervalutazione ai fini della carriera e ai fini pensionistici, e della precedenza nei movimenti di trasferimenti al momento di rientro in Italia), non permette la mobilità tra sedi estere, sostituisce le graduatorie di merito con degli elenchi formati in base a criteri non definiti, riduce al durata del mandato da nove a sei anni, prevede un’ulteriore riduzione tra il 20 e il 30% dell’assegno di sede. Riteniamo che debba essere urgentemente cambiata con degli emendamenti riparatori, sui quali concordiamo con le proposte già avanzate dai Collegi dei Docenti delle scuole di Asmara e Addis Abeba.

In particolare, per quanto attiene agli aspetti giuridici ed economici:

 

articolo 18, procedure di selezione: sostituire “elenchi” con “graduatorie permanenti”, prevedere il possesso di una certificazione linguistica riconosciuta pari almeno a un livello B2, ridurre il periodo tra una selezione e l’altra a 3 anni.

Articolo 20, comma 1: durata del servizio all’estero: prevedere due mandati di 6 anni intervallati da 3 anni di servizio in Italia; prevedere la possibilità, per tutto il personale che ha prestato servizio all’estero per un periodo pari o inferiore a 9 anni, di svolgere un secondo mandato dopo un periodo di permanenza in Italia di 3 anni, fino al completamento dei 12 anni.

Articolo 20, comma 2: consentire il rientro volontario dopo un biennio senza penalizzazioni.

Articolo 20, comma 3, trasferimenti estero su estero: estendere i trasferimenti a tutto il personale all’estero a prescindere dalla tipologia di sede (non solo per le sedi disagiate, o per le sedi “normali” solo in presenza di gravi motivi).

Articolo 25, comma 3, rientro in Italia: mantenere la titolarità nella scuola di partenza per i primi tre anni del servizio all’estero e in seguito mantenere la precedenza nella fase dei trasferimenti, come da normativa vigente.

Articolo 28, trattamento economico: in luogo degli assegni mensili lordi base previsti dal comma 3, sensibilmente più bassi rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente, mantenere ed adeguare l’attuale assegno di sede o, in alternativa, allineare i coefficienti di sede del personale scolastico con quelli del personale MAECI.

Supervalutazione servizio all’estero: mantenerla per tutte le sedi (non solo quelle disagiate e particolarmente disagiate), come da altra normativa vigente.

Nello specifico dei Lettorati, riteniamo che il quadro complessivo sia altamente negativo e penalizzante.

 

Art.11

Comma 1. Nella Delega si elimina il legame necessario con la comunità universitaria, il Dipartimento di riferimento; si prevede che i Lettori possano essere assegnati, senza definirne le competenze, anche a non meglio specificate “istituzioni scolastiche straniere”. Il Lettore, invece, dovrebbe svolgere la sua attività esclusivamente nell’università a cui è destinato.

Per questo si chiede che venga rispristinato l’articolo del Contratto che stabilisce che “Il docente della scuola secondaria destinato all’estero in qualità di lettore svolge la propria funzione presso un’università straniera. Il lettore collabora con il titolare della cattedra o con il Capo del Dipartimento al quale è assegnato alle attività di insegnamento, di assistenza agli studenti e di ricerca nell’ambito della lingua e della cultura italiana”.

Comma 2. Si abolisce la distinzione Lettori con e senza incarichi extra accademici e si stabilisce la possibilità di svolgere attività aggiuntive di promozione della lingua e della cultura italiana, sulla base di direttive della competente rappresentanza diplomatica e in collaborazione con gli istituti italiani di cultura. Si paventa quindi un sovraccarico di lavoro senza definirne durata oraria, modalità o retribuzione, attribuendo una enorme discrezionalità alla autorità diplomatica e aprendo la strada a sperequazioni a seconda delle diverse sedi in merito alla sua applicazione.

Pertanto si chiede che questo comma (che crea condizioni per un incremento del contenzioso), venga abolito e che della questione si occupi il nuovo Contratto.

Comma 3. La norma aggiunge all’attuale tipologia di Lettori e Lettrici, in modo molto generico, del personale “specializzato” a cui affidare “l’insegnamento della lingua e della cultura italiana”, selezionato dalle università straniere con la collaborazione del MAECI e del MIUR. Si tratterebbe quindi di personale i cui titoli di specializzazione non vengono chiariti, con orario probabilmente ridotto e la cui permanenza all’estero coinciderebbe con la durata delle attività accademiche. Questo comma non definisce a quali titoli di specializzazione si faccia riferimento e se tale “personale” faccia parte del contingente totale dei Lettori.

Si chiede che venga modificato indicando che questo personale non rientra nel contingente totale dei Lettori e, inoltre, che si chiarisca in modo esplicito che si tratta di progetti di collaborazione con le Università straniere.

Si chiede alle Commissioni parlamentari di prendere in considerazione quanto qui esposto, di recepire le nostre proposte in modo che questo Decreto Delega si trasformi in opportunità e rilancio in senso innovativo della promozione della lingua e cultura italiana nel rispetto della professionalità docente del Lettore. 

I lettori ci scrivono

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