Da docenti vincitori di un concorso che avrebbe dovuto vederci immessi in ruolo tutti entro l’anno scolastico corrente e che invece, a dispetto del bando, trova ancora 3000 di noi nella triste condizione di “senza cattedra”, abbiamo dedicato particolare attenzione alla lettura delle linee guida “La Buona Scuola”.
Non ci è chiaro ed è motivo di preoccupazione per noi il fatto che le stesse sembrino prospettare una modifica al Testo Unico, così come pure il fatto che una delle condizioni imprescindibili per accedere al ruolo paia essere la disponibilità alla mobilità.
Ricordiamo che il concorso 2012 è stato bandito su base regionale e che il bando richiama espressamente la normativa vigente in materia di reclutamento, ovvero lo stesso T.U., nella parte in cui dispone che le immissioni debbano essere effettuate per il 50% da concorso e per il restante 50% da graduatorie ad esaurimento.
Diritto dei vincitori è, dunque, essere immessi in ruolo nella regione in cui hanno concorso e vedersi attribuita la metà dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno scolastico.
Una modifica ex post alla normativa, volta a disporre che le immissioni in ruolo avvengano per il 90% da graduatorie ad esaurimento e soltanto per il 10% da graduatorie di merito, potrebbe, nei fatti, pregiudicare il diritto all’assunzione nella propria regione (dal momento che la maggior parte dei vincitori non immessi in ruolo è concentrata al sud, dove più esigui sono i contingenti).
Né tale eventuale modifica è resa necessaria dalla volontà di stabilizzare un numero di precari ben maggiore di quello dei vincitori senza cattedra, dal momento che, una volta immessi in ruolo questi ultimi, le disponibilità residue andrebbero comunque, nel rispetto della legge, alle graduatorie ad esaurimento.
Anche prescindendo da considerazioni pratiche, norme giuridiche sopravvenienti non possono stravolgere la natura di un procedimento concorsuale non solo avviato ma già concluso, così come non possono violare il principio di par condicio tra i candidati vincitori.
Per queste ragioni, le immissioni in ruolo dei vincitori possono e devono continuare ad avvenire al 50% con le graduatorie ad esaurimento e qualsiasi deroga al bando di concorso – prima tra tutte la mobilità – deve assolutamente intendersi su base volontaria e non diventare la condicio sine qua non per vedersi riconosciuto il ruolo.
I vincitori hanno già maturato il diritto all’immissione in ruolo, il ritardo subito sui tempi di assunzione definiti nel bando è già lesivo e penalizzante, e risulterebbe oltremodo ingiusto vederne modificate anche le disposizioni relative alle modalità di immissione.
Ci auguriamo, pertanto, di ricevere quanto prima chiarimenti e rassicurazioni in merito, e non mancheremo di partecipare, ciascuno col suo contributo personale e critico, alla consultazione che avrà luogo in questi mesi su un tema che ci sta tanto a cuore.
Gruppo facebook “Vincitori senza cattedra” (1800 membri)