I docenti rappresentativi di molte regioni italiane e appartenenti ai diversi ordini di scuola, che hanno aderito al piano assunzionale della legge 107, si sono dati appuntamento davanti al Miur a Roma in data 31 marzo e 1 aprile per manifestare contro le innumerevoli conseguenze deleterie di tale legge.
Quella che viene chiamata la Buona Scuola sembra avere un unico filo conduttore che si può sintetizzare nel concetto di “Merito capovolto”.
Lo stravolgimento del principio di meritocrazia ha avuto inizio già con il procedimento scelto per l’assunzione: aver diviso le immissioni in ruolo in diverse fasi ha determinato evidenti storture e ha permesso che i precari storici, quelli che occupavano le primissime posizioni in graduatoria, siano stati assunti su sedi più lontane rispetto a chi aveva meno punti e in alcuni casi su ruoli nemmeno richiesti.
Si è poi perpetrato con la mobilità che, gestita da un algoritmo mal programmato e mai pubblicato, ha assegnato a colleghi con punteggio inferiore le sedi richieste da chi vantava maggiore punteggio o addirittura ha dato trasferimento a chi non ne aveva titolo.
Una delegazione è entrata negli uffici facendosi portavoce delle richieste delle “Vittime della 107” (nato dall’unione dei docenti Esiliati fase b e dei docenti vittime dell’algoritmo che ha gestito la mobilità).
Sono state ascoltate le problematiche esposte, comunque già ben conosciute dai dirigenti del Ministero, il dialogo è stato costruttivo, ottenendo una promessa di impegno per la ricerca di soluzioni che possano ripristinare una condizione di Meritocrazia.
Ma i docenti non intendono fermarsi qui, gli errori della 107 hanno calpestato la loro dignità, le sole promesse non bastano, bisogna rimediare subito affinché non ci siano altre conseguenze.
Questo è il link del servizio girato da Rai3 Lazio
https://www.youtube.com/watch?v=0Wv7rKNcIrM