In arrivo arretrati e aumenti in busta paga per i docenti: come ha annunciato Flc-Cgil qualche giorno fa con una nota “gli arretrati relativi all’ultima tranche degli aumenti spettanti al personale della scuola e dell’alta formazione artistica e musicale (AFAM) per il rinnovo contrattuale 2019-2021 arriveranno nel mese di marzo 2024 con una emissione speciale da parte di NoiPA”.
Arretrati stipendio docenti, le tabelle
Come riporta SkyTg24, le somme in arrivo dovrebbero già essere visibili sul portale NoiPa e dovrebbero arrivare nelle tasche dei docenti il prossimo 22 marzo. Come abbiamo spiegato, per il personale docente si incrementa la RPD (retribuzione professionale docente), per il personale Ata il CIA (compenso individuale accessorio) e per i DSGA la parte fissa (indennità di direzione). Si tratta di aumenti che decorrono da gennaio 2022, dunque spettano gli arretrati per il periodo pregresso.
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In questi giorni sono tuttavia arrivate diverse segnalazioni secondo cui il sito NoiPa non funziona. Ecco l’avviso del sistema dello scorso 13 marzo: “Per interventi tecnici urgenti sul sistema NoiPA e al fine di consentire l’accesso agli operatori per gli interventi sulle posizioni di stipendio in vista delle prossime emissioni, è temporaneamente inibito l’accesso al servizio ‘Consultazione pagamenti’, all’app NoiPA e all’area personale da dispositivi mobile. Sarà data opportuna comunicazione di riapertura della completa funzionalità del portale al termine degli interventi in corso”. Al momento non si hanno notizie chiare in merito al ripristino del servizio.
Aumento stipendio docenti, le cifre
Il rinnovo contrattuale sottoscritto lo scorso 18 gennaio porterà degli aumenti ulteriori rispetto a quanto previsto nell’accordo economico di fine 2002 che aveva assicurato il 95% degli incrementi in busta paga: parliamo, ora, di 10,30 euro, 12,70 euro e 16,10 euro di aumenti lordi al mese per i docenti, a seconda dall’anzianità di servizio, che corrispondono a una maggiorazione del 5% dei 124 euro medi complessivi. Meno soldi per il personale Ata, anche se la percentuale di aumento supera l’8%.
Con questa “mossa” politica le risorse, destinate inizialmente dalla Legge di bilancio 2023 al rifinanziamento del fondo per la valorizzazione della professionalità dei docenti, sono state quasi interamente spostate sulla parte accessoria della retribuzione (tranne il 5% assegnato ai permessi retribuiti): un passaggio, quindi, ratificato qualche mese dopo, a metà luglio, con l’intesa sul contratto collettivo nazionale e definitivamente approvato il 18 gennaio scorso con l’incremento di Rpd e Cia.
Le stesse voci stipendiali, che vengono assegnate a tutto il personale a seconda della fascia di collocazione tranne che ai precari con contratti “brevi e saltuari”, tra l’altro erano state già oggetto di incremento con il contratto di dicembre 2022.
Secondo Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, “quello appena approvato è un ulteriore incremento della retribuzione corrente con decorrenza gennaio 2022, che quindi darà diritto anche agli arretrati”.
“Tale incremento – spiega la sindacalista alla Tecnica della Scuola – consente peraltro di incrementare la variabile relativa alla massa salariale, utile per il prossimo contratto 2022/2024: questo sta a significare che con la prossima contrattazione nazionale di categoria all’Aran partiremo da una base salariale più alta”.