Categorie: Precari

Nomina solo giuridica per i precari con incarico annuale

Visto la grande titubanza di alcuni docenti precari, a partecipare alle immissioni in ruolo secondo la procedura delle fasi B e C, è giusto sottolineare che l’immissione in ruolo sarà solo di natura giuridica, qualora il docente precario sia stato individuato per un incarico annuale a tempo determinato fino al 31 agosto o fino al 30 giugno 2016.
Questo è scritto con assoluta chiarezza nella legge 107/2015 all’art.1 comma 99. In tale comma è scritto: “Per i soggetti assunti nelle fasi di cui alle lettere b) e c) del comma 98, l’assegnazione  alla  sede  avviene  al  termine  della relativa fase, salvo che siano titolari  di  contratti  di  supplenza diversi da quelli per  supplenze  brevi  e  saltuarie.  In  tal  caso l’assegnazione avviene al 1º settembre 2016, per i soggetti impegnati in supplenze annuali, e al 1º luglio 2016  ovvero  al  termine  degli esami conclusivi dei corsi  di  studio  della  scuola  secondaria  di secondo grado, per il personale titolare di supplenze sino al termine delle attività didattiche. La decorrenza economica del relativo contratto di lavoro consegue alla presa di servizio  presso  la  sede assegnata”.
In sostanza un docente precario di Reggio Calabria assunto in ruolo nella provincia di Cuneo nel mese di novembre, mentre sta insegnando come docente a tempo determinato con contratto fino al 30 giugno 2016 in una scuola della provincia reggina, non dovrà emigrare nelle langhe, ma assumerà un ruolo giuridico continuando la sua supplenza annuale a casa propria. Il docente in questione il primo luglio 2016 o dopo nel caso fosse impegnato in esami di Stato, dovrà recarsi a Cuneo presso la scuola assegnata in via provvisoria ad assumere il servizio.
Successivamente, lo stesso docente potrà chiedere e fruire delle ferie legittimamente acquisite. Tra la fine di giugno e la prima decade di giugno, tale docente, presumibilmente (questo deve essere regolato per decreto ministeriale e per contratto), potrà partecipare alla mobilità scegliendosi uno o più ambiti territoriali.
Il Miur, però, dovrebbe incominciare a spiegare  come intende agire sulla mobilità dei docenti che entreranno in ruolo con la fase B e C, in modo da dare le giuste coordinate a chi si accinge a presentare la domanda per partecipare a questo nuovo metodo di reclutamento su scala nazionale. 

Lucio Ficara

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