L’anno scolastico è partito da oltre due settimane, le lezioni sono iniziate, ma le nomine annuali del personale Ata rimangono in alto mare. E non solo.
Lo sostiene il sindacato Federata, che sul tema ha scritto al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
“Vari Uffici Scolastici Territoriali disseminati nella nostra amata Penisola – si legge nella lettera indirizzata al ministro – non hanno ancora terminato o addirittura nemmeno iniziato le procedure per le nomine annuali ATA. In alcune province non sono neppure stati pubblicati gli elenchi dei posti vacanti, rimasti disponibili dopo le nomine a tempo indeterminato, e di quelli sul risicato e insufficiente organico di fatto, essenziali anche per le singole valutazioni per l’organizzazione del servizio da parte dei Dirigenti Scolastici”.
“Anche se sappiamo che nella maggior parte dei casi questa situazione non è causata dai dipendenti degli uffici, non possiamo fare a meno di denunciare il fatto increscioso perché c’è un duplice danno nei confronti dell’utenza, soprattutto, e dei precari che attendono ancora con ansia di lavorare”.
“Ci sono perciò – prosegue il sindacato – scuole in difficoltà con pochi collaboratori che a fatica e con enormi sacrifici cercano di offrire un servizio garantendo comunque l’apertura, la sorveglianza, la pulizia e la chiusura; ci sono inoltre amministrativi, rimasti a ranghi ridotti, che devono fronteggiare l’enorme carico di lavoro di questo inizio anno difficoltoso, a causa di tutte le nomine dei numerosissimi docenti immessi in ruolo anche senza sede, contrariamente agli ATA, che stanno invece ancora aspettando le sospirate e dovute nomine, anche se per la categoria ci sono moltissimi posti vacanti rimasti da coprire”.
Federata, pertanto, chiede “che vengano urgentemente chiarite le problematiche e fatte completare le convocazioni per le nomine annuali garantendo inoltre agli aventi diritto la decorrenza giuridica al 1° settembre 2016”.
Ricordiamo che gli uffici scolastici in questi giorni sono oberati di lavoro, dovendo completare una serie di incombenze altrettanto urgenti. Eccole:
le nomine dei docenti che rientrano nella chiamata diretta, ma non realizzate dai dirigenti scolastici;
le immissioni in ruolo di docenti (circa 29mila) e Ata (10mila);
le utilizzazioni e assegnazione provvisorie;
le supplenze annuali degli insegnanti.
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