Riceviamo dal Comitato Cobas Ata di Napoli il seguente comunicato che volentieri pubblichiamo.
Da oggi, lunedì 28 agosto 2017, sono fissate le convocazioni per le immissioni in ruolo, nella provincia di Napoli, del personale ATA.
Ecco la ripartizione del contingente dei posti per la provincia di Napoli secondo i profili:
DSGA: 33;
Assistenti Amministrativi: 16;
Assistenti Tecnici: 10;
Collaboratori Scolastici 168.
Tale contingente è assolutamente insufficiente.
Questi numeri non raggiungono nemmeno la metà dei posti disponibili (secondo un calcolo, a nostro parere prudenziale, effettuato dalla CGIL). E non coprono nemmeno il turn-over per i pensionamenti (cessazioni dal 1 settembre 2017: AA 43, AT 15, CS 19).
Questi numeri sono soltanto il risultato della politica di tagli degli organici ATA che negli ultimi anni ha colpito in particolare le regioni meridionali. Dal 2011/12 abbiamo 3.667 posti in meno a livello nazionale, di cui, fra le altre regioni, -930 in Campania, -756 in Puglia, -927 in Sicilia, -257 in Sardegna. Unici saldi positivi: +338 Emilia Romagna, +160 Toscana, +254 Lombardia.
Ricordiamo inoltre gli 11.857 posti in organico dei CS accantonati per l’esternalizzazione dei servizi.
Più i posti accantonati negli anni passati per coprire esuberi causati dalle politiche di “austerità” (inidonei, dipendenti degli Enti Locali soppressi, dipendenti della Croce Rossa soppressa, ecc.).
Tutto questo mentre i compiti del personale ATA, di tutti i profili, con le ultime, cattive, riforme, sono aumentati in quantità e complessità. E mentre i dipendenti delle ditte esterne si vedono ridotti gli orari (e i salari) o vengono utilizzati su progetto per altri compiti (la tinteggiatura delle aule previste da “Scuole Belle”).
Ma soprattutto dobbiamo pensare a quei lavoratori che dopo anni di lavoro precario ancora non sanno se l’anno prossimo avranno confermato il contratto:
nella sola provincia di Napoli ci sono ancora nelle graduatorie provinciali 372 AA, 118 AT e ben 966 CS.
Si tratta in buona parte di precari “storici”, alcuni alla vigilia della pensione, che da anni lavorano con contratto a tempo determinato (con buona pace della normativa europea che prevede la non prorogabilità oltre il terzo anno del contratto a TD).
Chiediamo lo “scongelamento” dei posti accantonati, la internalizzazione dei servizi, la determinazione degli organici secondo i vecchi criteri, la compensazione nei vari profili fra le diverse Regioni in modo che TUTTI i precari storici abbiano la sicurezza del contratto a TI e in modo che i lavoratori ex-lsu, che svolgono i compiti di CS nelle scuole, possano essere assunti nei ruoli ATA.
Diamo qualche indicazione tecnica, tratta dalla nota MIUR, per coloro che avranno l’immissione in ruolo la prossima settimana:
• il personale neo immesso in ruolo avrà una sede provvisoria e potrà ottenere la propria sede di titolarità definitiva partecipando alle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2018/2019;
• la nomina in ruolo per provincia è subordinata alle disponibilità sull’organico di diritto di ciascun profilo dopo l’effettuazione dei movimenti di utilizzazione e assegnazione provvisoria sui posti che risulteranno vacanti e disponibili;
• è stato assegnato un contingente anche al profilo di DSGA per consentire le nomine in ruolo ad eventuali aspiranti ancora presenti nelle graduatorie per responsabile amministrativo o altre graduatorie non ancora esaurite, o per sanare eventuali contenziosi in essere sulla mobilità professionale;
• saranno effettuate compensazioni a livello provinciale fra i vari profili della medesima area o in area inferiore qualora non vi siano sufficienti aspiranti, in particolare per i posti di DSGA non assegnabili;
• per tutte le graduatorie vanno applicate le riserve previste dalla legge 68/1999 e dal DLgs 66/2010;
• è possibile stipulare contratti part-time, qualora ricorrano i requisiti e le condizioni previste dalla normativa.
Inoltre, si ricorda che la decorrenza giuridica parte dal 1° settembre 2017 e quella economica dalla presa di effettivo servizio del contratto a tempo indeterminato.
Da questo decorre anche il superamento del periodo di prova che varia, in base all’art. 45 del CCNL, secondo il profilo, come riportato in tabella:
Profilo | Periodo di prova |
AREA A – Collaboratore Scolastico e addetto all’azienda agraria | 2 mesi |
AREA B – Assistente Amministrativo, assistente tecnico, cuoco, guardarobiere e infermieri | 4 mesi |
AREA D – DSGA (subordinato alla frequenza di un corso di formazione) | 4 mesi |
Per calcolare i 2 o i 4 mesi si computano tutti i giorni di effettivo servizio comprese le festività, mentre non si computano le assenze derivanti da esigenze personali (ferie, permessi, malattie, ecc..). In tali evenienze il dipendente ha, però, il diritto alla conservazione del posto per un periodo massimo di sei mesi. Il periodo di prova si considera superato se, trascorso il periodo previsto, non si ricevono comunicazioni contrarie dal dirigente scolastico. In quest’ultimo caso si ha diritto alla proroga del periodo di prova.
La domanda di ricostruzione di carriera deve essere presentata dopo il superamento del periodo di prova.
Per quanto riguarda, invece, la domanda di mobilità per l’anno scolastico 2018/2019, il personale ATA neo immesso potrà fare sia la domanda di trasferimento, sia il passaggio di profilo. Gli assistenti tecnici possono fare domanda di trasferimento con passaggio di area, purché in possesso del titolo previsto.
Infine, per quanto riguarda le assunzioni degli Assistenti Tecnici e l’applicazione della quota di riserva, con riferimento ai posti disponibili nelle diverse aree professionali, rammentiamo che queste vanno effettuate sulla base della graduatoria provinciale che è per l’intero profilo.