Non abbiamo svolto servizio! Per qualcuno non siamo meritevoli dell’assunzione!

Sono un laureato in architettura iscritto nelle graduatorie ad esaurimento poiché in possesso di abilitazione all’insegnamento nella classe di concorso A018 (Discipline geometriche, architettoniche, scenotecnica e arredamento): corso (Cobaslid) biennale di secondo livello ad indirizzo didattico finalizzato alla formazione dei docenti presso l’Accademia belle arti di Bari.

Le riflessioni presenti in questa lettera erano state già evidenziate in una prima lettera scritta agli inizi di dicembre 2014.

In questi giorni politici, sindacalisti, giornalisti continuano a demonizzare gli iscritti in graduatoria ad esaurimento che non avendo prestato servizio dovranno essere bollati con la lettera scarlatta “E” (di esclusi) e quindi non dovranno far parte del piano di assunzioni previsto dalle linee guida della riforma “La Buona scuola”.

Ci sono decreti e leggi che prevedono la chiusura e lo svuotamento delle Gae. Perché si vogliono cambiare le carte in tavola? Gran parte di questa gente (politici, sindacalisti, giornalisti) che alla fine indirizza il destino di noi poveri precari non sa nemmeno cos’è una classe di concorso.

Porto come esempio il mio caso. In questi anni non ho insegnato per colpa di una politica che continua a legiferare senza approfondire i temi su cui sta legiferando.

Il sottoscritto si è visto scemare la possibilità di insegnare poiché la riforma Gelmini ha quasi cancellato la geometria descrittiva dalle materie di insegnamento. Per decenni la geometria descrittiva (discipline geometriche) è stata la materia cardine degli istituti d’arte e dei licei artistici e inoltre si insegnava anche negli istituti professionali. Le discipline geometriche stavano agli istituti d’arte (e ai licei artistici) come il latino e il greco al liceo classico.

Dal 2008, con l’istituzione dei “Nuovi Licei” (tagli nei quadri orari, grave contrazione delle ore di laboratorio, formazione di classi “pollaio”) molte materie degli ex istituti d’arte tra cui la A018 (Discipline geometriche, architettoniche, scenotecnica e arredamento) hanno visto ridursi ad un terzo le ore di insegnamento in virtù del nuovo piano orario.

Il sottoscritto pur di continuare a coltivare il sogno di insegnare e di tenersi aggiornato nella disciplina di abilitazione ha consumato fior di quattrini per frequentare tre corsi di perfezionamento: tutti di durata annuale (1.500 ore di attività), 60 crediti formativi ed esame finale.

In questi anni pur di insegnare ho scelto province (di inclusione) distanti da quella di residenza (Bari): sono stato incluso nelle graduatorie provinciali di Lecce e di Padova (per più volte). Nonostante avessi scelto province con più possibilità di lavoro rispetto a Bari, non ho ottenuto alcuna supplenza, il tutto grazie al ministro Gelmini che ha praticamente cancellato la mia classe di concorso (A018).

Ancora oggi i Tfa continuano a sfornare abilitati in classi di concorso che non danno possibilità di insegnamento in nessuna provincia d’Italia.

Come è possibile che nelle sedi del Ministero della Pubblica Istruzione non arrivino i dati esatti sulla mappatura di alcune classi di concorso? Perché si continua a far perdere tempo e soldi a persone che vedono nell’abilitazione una seria opportunità di lavoro? Politici, sindacalisti, giornalisti prima di agire consultatevi con chi veramente sta nel mondo della scuola!

Se c’è gente che non ha mai insegnato è perché lo Stato ha agito male: “prima” ha fatto abilitare la gente e “poi” gli ha chiuso le porte del lavoro. Tutto questo avviene perché nessun “addetto” del Ministero si è mai chiesto: nella classe di concorso A018 (è mio caso!) è giusto che si faccia abilitare ancora gente? O forse sarebbe più saggio limitare le abilitazioni per non creare precariato?

Se noi abilitati senza punteggio non abbiamo mai insegnato non abbiamo colpa! La vera colpa è di chi ha mal governato. Noi ci sentiamo preparati e pronti ad entrare in classe! Questa gente ci vuole depennare e sostituire con gli abilitati Tfa e Pas, che per carità meritano anche loro di lavorare.

Però è più giusto che venga tutelato il patto che tempo addietro sissini e cobasldini hanno fatto con lo Stato: in cambio della nostra sudata abilitazione le leggi ci permettevano di farci inserire nelle graduatorie per le supplenze annuali e per l’immissione in ruolo.

Il patto che lo Stato ha strinto con chi in questi anni ha voluto abilitarsi con i Tfa e con i Pas è stato quello di poter acquisire l’abilitazione senza però poter accedere alle Gae.

L’attuale abilitazione attraverso Tfa e Pas permette di accedere:

– alla II fascia delle graduatorie di istituto, riservata ai docenti abilitati ma non inseriti in graduatoria ad esaurimento;

– ai concorsi;

– al reclutamento nelle scuole paritarie.

Quindi chi in questi anni (ed oggi) ha deciso di affrontare il percorso abilitativo del Tfa è stato ben consapevole del fatto di non poter ambire all’immissione in ruolo.

Non capisco perché giornalisti, sindacalisti e politici sostengono che questi ultimi (abilitati Tfa e Pas) debbano superarci e addirittura sostituirsi a noi (iscritti nelle Gae).

Vi sembra giusto che chi ha avuto la possibilità di insegnare diventi un iscritto di serie A in graduatoria ad esaurimento, mentre chi sfortunatamente non ha insegnato diventi un iscritto di serie B?

Gli anni che abbiamo dedicato per conseguire l’abilitazione non si possono cancellare.

È compito dei politici tutelare la gente che ha studiato.

Ma vedo che ci sono politici che la pensano diversamente e che sono disposti sempre a stravolgere le carte in tavola.

È giusto che un politico o un sindacato, possa cambiare le carte in tavola e rendere le Gae graduatorie ad esaurimento solo per alcune persone?

Chi malauguratamente non sarà assunto che fine farà? Lo sposterete nelle graduatorie di istituto oppure lo depennerete da ogni graduatoria? O meglio ancora avete in mente di creare una graduatoria di abilitati con l’abilitazione scaduta per non aver insegnato! 

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