Non abusate della nostra pazienza!

Il Comitato 8000esiliatifaseb gae è pronto a dare ancora battaglia legale se dovessero ripresentarsi criteri di iniquità per la futura mobilità.

I tribunali di tutta Italia sono stati inondati da ricorsi, molti dei quali già vincenti, avverso una legge ed una procedura di mobilità che ha arbitrariamente collocato in una posizione di vantaggio chi, non riuscendo a lavorare in loco, aveva scelto “a tavolino” una provincia del Nord per “passare rapidamente di ruolo” rispetto a chi, insegnando sempre nella propria provincia, è stato “tradito” dal piano assunzionale e dimenticato dai sindacati.

Si ricorda ai docenti che si fanno chiamare “immobilizzati” che esistono ancora gli art. 3 e 97 della Costituzione italiana in spregio ai quali hanno già ottenuto deroghe e privilegi:

  • nell’ a.s. 2015/2016 coloro che erano soggetti al vincolo triennale (assunti nel 2014) hanno potuto chiedere assegnazione provvisoria interprovinciale in deroga grazie alla nota ministeriale 21129 del 16 luglio 2015;

  • per l’ a.s. 2016/2017, grazie al comma 108 della Legge 107/2015, hanno goduto di una priorità assoluta (o assurda?) su tutti i posti vacanti dell’organico dell’autonomia, inclusi quelli assegnati in via provvisoria nell’anno scolastico 2015/2016 ai soggetti di cui al comma 96, lettera b), assunti ai sensi del comma 98, lettere b) e c);

  • sempre in virtù del comma 108, nell’ anno scolastico 2016/2017, i docenti assunti a tempo indeterminato entro l’anno scolastico 2014/2015, hanno potuto chiedere l’assegnazione provvisoria interprovinciale in deroga al vincolo triennale;

  • al comma 73 della legge 107/2015 viene detto che a partire dall’ a.s. 2016/2017 la mobilità professionale e territoriale dei docenti opera tra gli ambiti territoriali MA, grazie ai sindacati, gli immobilizzati ottengono un’altra modifica: la titolarità su sede/scuola se disponibile nel primo ambito scelto.

Sarebbe auspicabile concedere una nuova deroga al vincolo triennale senza distinzioni di fasi con movimenti su sede/scuola, dal momento che l’interprovinciale degli assunti nel 2015 non è stata una vera mobilità, ma una semplice assegnazione alla sede/ambito su scala nazionale avvenuta sui posti residuati dai movimenti degli ante-riforma.

La soluzione più giusta, invece, per ristabilire una parte dell’ordine meritocratico stravolto nella notte tra il 1 e il 2 settembre 2015, sarebbe concedere mobilità straordinaria professionale e territoriale su sede/scuola a tutti coloro che hanno aderito al piano straordinario di assunzioni, in deroga al vincolo triennale e quinquennale.

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