Gli insegnanti vengono studiati, analizzati, passati ai raggi x dai loro studenti, che spesso si dilettano in chiave ironica a farne l’imitazione che ne evidenzia soprattutto i difetti ma a volte anche qualche pregio. Non si illudano i signori professori che qualcuno possa sfuggire alla satira dei loro studenti, perché in ogni gruppo classe ci si esercita sempre e con successo a fare l’imitazione del prof.
Ma qual è il messaggio che arriva da quello che sembrerebbe un gioco innocente, ma che invece è una impetuosa immagine, anche se caricaturale, della realtà? Si tratta di un vero e proprio messaggio di valutazione, dove, scherzando e in chiave artistica, si dipingono i tratti comportamentali dell’insegnante, visto dalla posizione privilegiata di chi l’osserva per lunghe ore della giornata e per tanti giorni dell’anno. In buona sostanza gli studenti sono coloro che meglio conoscono i loro professori, sono coloro che li osservano da ogni punto di vista, scherzosamente ne fanno la parodia, ma soprattutto li valutano come persone ed in particolare come insegnanti. Si tratta di una valutazione condivisa da un’intera classe che non fa sconti a nessuno. Una valutazione impetuosa e reale!
Ma poi chi non ricorda da studente il compagno o la compagna che imitava i propri professori? Basta scavare nella nostra memoria per fare affiorare nella nostra mente i tempi di quando studenti si scherzava e si rideva facendo l’imitazione del prof o della professoressa. In quelle imitazioni ci stava proprio tutto: i difetti di pronuncia del prof. Caio, il sadismo perverso della prof.ssa Tizia e cosa dire di scene esilaranti di quando il nostro compagno imitava il Prof. Sempronio che dopo di avere firmato sul registro con la penna di una compagna, la usava tipo cotton fioc per ripulirsi le orecchie?
Questo significa che il docente è fortemente osservato da tanti occhietti vispi a cui non sfugge nulla e che registrano tutto quello che accade in classe. Se vuoi sapere come è quell’insegnante, chiedilo ai suoi studenti, loro hanno un archivio d’informazioni che nemmeno immagini. Da questo bagaglio d’informazioni si evince una cosa: “Gli studenti conoscono bene i propri insegnanti e ne valutano pregi e difetti”. Sanno perfettamente riconoscere il talento dei loro insegnanti, ma sostengono che essere talentuosi è condizione necessaria ma non sufficiente per essere un bravo insegnante.
Cosa significa questo? Vuol dire che un docente oltre ad essere preparato e competente, deve sapere comunicare, deve sapere catturare l’attenzione dei ragazzi, deve sapere coinvolgere tutta la classe, deve sedurre con l’arte del parlare. Un bravo insegnante dovrebbe essere ammirato dai propri studenti, tanto da non consentire loro di individuare i suoi difetti, ma deve esaltare i suoi pregi diventando un riferimento positivo. In quel caso l’imitazione non sarà basata su chiave ironica e il prof. non rischia di diventare una macchietta, ma l’imitazione diventerà emulazione e gli alunni la consacreranno, adottandola come stile di vita. Dalle imitazioni degli studenti si comprende bene che per i ragazzi gli insegnanti non sono tutti uguali: ci sono quelli che fanno ridere e vengono imitati per le loro performance e ci sono quelli che vengono emulati per tutta la vita.